Il Capodanno Veneto

Per meglio capire bisogna seguire il discorso dei veneti che dicono: “Molti di noi, il 31 dicembre, sono certamente impegnati nei preparativi per organizzare i festeggiamenti ed il cenone di fine anno, ma non tutti sanno che, ai tempi della Serenissima Repubblica di Venezia, l’anno cominciava il 1° marzo!

Ma l’interessante è l’evolversi degli eventi nella Storia.

Il capodanno Veneto sanciva la fine della stagione fredda ed il rinnovarsi del ciclo stagionale, il risveglio della natura e l’inizio della primavera (verta in Veneto). Anche se alcuni fanno risalire questa ricorrenza al periodo dell’impero romano, probabilmente, essa ha origine molto tempo prima. Questa tradizione di far coincidere l’inizio dell’anno con l’inizio del ciclo biologico della natura è infatti una tradizione antichissima che ritroviamo anche in diverse popolazioni non europee, come ad esempio il capodanno cinese.

Gli antichi veneti che popolavano queste terre migliaia di anni prima di Cristo erano dediti al culto di Reitia, divinità femminile che rappresentava la Dea Madre, generatrice della vita. Non stupisce allora che i Veneti festeggiassero la fine del vecchio anno e l’inizio del nuovo proprio quando la terra inizia la sua attività generatrice e si prepara alla primavera (nel mese di marzo appunto). Anche per gli antichi Romani l’anno iniziava a Marzo, tant’è che il nome “Marzo” prende origine da Marte, generalmente conosciuto come il dio della Guerra ma che, nella mitologia romana arcaica, era invece il dio della natura e della fertilità (come la dea Retia appunto) oltre che il dio della pioggia e dei tuoni.

Intorno all’anno Mille l’inizio dell’anno venne fissato con il 25 marzo (datazione ab urbe còndita), data di fondazione della città di Venezia (nel 421). Tale data, di scarsa corrispondenza storica, interpretava in realtà il solstizio di primavera, alla luce della Fede Cattolica (data tramandata come quella dell’annunciazione da parte dell’Arcangelo Gabriele a Maria). Con l’andare del tempo si perse via via l’uso di contare gli anni a partire dal 421, ma si mantenne l’inizio dell’anno a Marzo e, per maggior comodità, se ne fissò l’inizio col primo giorno del mese. In questo modo gennaio e febbraio erano gli ultimi mesi dell’anno, e i mesi di settembre, ottobre, novembre, dicembre, erano a tutti gli effetti il settimo, ottavo, nono e decimo mese.

Con l’avvento del calendario Gregoriano (1582) si richiese una traslazione indietro di due mesi nella data del capodanno (altra violenza alle origini e radici dei veneti). Per evitare fraintendimenti le date dei documenti vennero dunque affiancate dalla dicitura latina more veneto, ossia “secondo l’uso veneto”.

Infine una curiosità legata al capodanno Veneto. Il 9 marzo 1510, nel luogo ove adesso sorge il Santuario della Madonna dei Miracoli a Motta di Livenza (TV), la Madonna apparve a Giovanni Cigana, un pio contadino di 79 anni del posto, e gli disse “Bon dì e bon ano!”

Dunque anche la Romanità , secondo l’Uso Veneto “More Veneto” , ammetteva che le radici del popolo veneto son molto più radicate qui nelle Venethie che non nella stessa Romanità , essi son giunti in epoca tarda provvedendo a cambiare con arroganza pure un calendario da moltissimi secoli qui in uso !

I Veneti, fieri delle loro origini, dicono con orgoglio: “siamo Veneti in tutto e per tutto da sempre” e se capita di sentir dire che il Veneto è un dialetto derivato dall’Italiano, i Veneti si chiedono perché nella lingua Italiana si usano termini che derivano dal calendario “more Veneto” Antico Veneto ? … … … qualcosa non torna ….”
Quindi chi scrive augura a tutti gli amici veneti, da cui traggo origini da parte materna originaria della bella provincia di Vicenza, un buon Capodanno Veneto per il 1° marzo 2014.

Diego pdn