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Manifestazione di parte contro l’inceneritore: persa ogni credibilità

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Nel 2013 ancora non ci si rende conto che per temi che dovrebbero essere bipartisan come l’ambiente e la valorizzazione dei rifiuti bisognerebbe agire compatti. Così bisognerebbe agire contro lo scempio dell’ambiente che sta facendo della città di Torino il centro-sinistra e la giunta di Fassino che continua nel solco del già pessimo lavoro di Chiamparino. I soliti noti trombati in qualsiasi elezione da un elettorato che ormai non vuole più saperne di falce e martello, invece, vogliono appropriarsi di temi universali che loro non appartengono.

TORINO –  Una buffonata, sì: un po’ quello che sta accadendo a Torino, dove una sparuta folla sta attraversando le vie del centro con cartelli contro l’inceneritore (battaglia, a giudizio di chi scrive, sacrosanta) sventolando bandiere di Rifondazione comunista, un minuscolo movimento estremista dello zero virgola.

Nonostante l’avviso, evidenziato, sul sito del coordinamento cittadino contro l’inceneritore di non portare le bandiere politiche, i soliti gonzi se ne sono fregati e molti partecipanti, tra cui chi scrive, visti gli estremisti che come al solito monopolizzano la via, hanno deciso di non prendere parte al corteo, considerato che un vessillo che gronda sangue come quello della falce e martello ne è capofila.

Riguardo all’inceneritore, vorremmo far notare che sul sito internet del termovalorizzatore torinese campeggia il cartello: “Torino, 20 ottobre 2013. A seguito di un problema tecnico nelle due linee attive del termovalorizzatore (un blocco alla caldaia della Linea 2 ed un?anomalia al sistema di abbattimento degli ossidi di azoto nella Linea 3), oggi è stato deciso ? sulla base del “principio di precauzione” adottato da TRM nella fase di esercizio provvisorio (maggio 2013 ? aprile 2014) ? di interrompere il funzionamento dell?impianto ed effettuare le necessarie attività di controllo e verifica.”  E’ la settima volta in poco meno di sei mesi di attività. Ormai gli incidenti (o guasti) sono diventati una pericolosa consuetudine.

Proprio in base al principio di precauzione, questo impianto non avrebbe dovuto nemmeno essere costruito. Coloro i quali dicono di rifarsi a questo importantissimo principio, anche giuridico, che dovrebbe sorreggere la gestione delle attività umane per tutelare la salute dei cittadini, lo hanno palesemente disatteso. Infatti, costoro hanno piazzato una bomba ecologica, un “termodistributoredi scorie e di veleni, a poche centinaia di metri da case, scuole ed ospedali. Il principio di precauzione afferma che TRM deve dimostrare, al di là di ogni ragionevole dubbio, che bruciare i rifiuti non causerà problemi alla salute ed all’ambiente. Peccato però che gli studi compiuti sugli inceneritori vecchi dimostrino esattamente il contrario e che sui nuovi non esistano dati sufficienti per provarne l’innocuità al di là di ogni ragionevole dubbio.

L’avviso sul sito del comitato contro l’inceneritore è questo: “ Si richiede a tutti i gruppi politici di non portare le proprie bandiere, la battaglia contro l’inceneritore è una battaglia dei cittadini!”. Purtroppo dobbiamo prendere coscienza del fatto che, aggregandosi al corteo certi simboli, la manifestazione tutta perde di ogni credibilità e anzi fa proprio il gioco di chi vuole l’inceneritore per togliersi il problema dei rifiuti nel breve periodo fregandosene dei rischi cancerogeni del lungo.

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Di Redazione Elzeviro.eu

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