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Fassino svende il trasporto pubblico alle aziende straniere

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TORINO – E’ sempre più sorprendente come in epoca contemporanea sia possibile far passar sotto silenzio quelle azioni politiche che in realtà avrebbero bisogno di un larghissimo coinvolgimento e consenso popolare.

In questi ultimi giorni la giunta comunale di Torino sta mettendo all’asta del miglior offerente l’80% delle quote di Gtt, mica briciole, e tutto questo nella completa indifferenza degli organi di informazione, quali il Tg3 (da sempre braccio destro, anzi sinistro, delle amministrazioni locali di sinistra) e la Stampa, che anzi, proprio oggi, ha descritto il fatto con una totale nonchalance, come se fosse un’operazione normalissima.

Di tranquillo e normale c’è invece ben poco, perché nel momento in cui Fassino, trasformatosi improvvisamente nel più spavaldo dei liberisti, ha alzato l’asticella delle quote in vendita ecco che sono piombate fameliche le offerte di alcuni colossi esteri quali le francesi Sncf e Keolis e l’anglotedesca Arriva Db. L’operazione sarà compiuta in breve tempo perché la giunta non ha ricevuto opposizione in Sala Rossa se non nei due esponenti di SEL, Curto e Grimaldi, rimasti evidentemente fedeli e coerenti con la loro linea politica.

La strategia di vendere al miglior offerente i colossi pubblici per ripianare il debito (pubblico) non è una trovata del nuovo millennio, è una ricetta ormai vecchia di trent’anni; venne utilizzata dapprima sotto le amministrazioni di Reagan negli Stati Uniti e della Tatcher in Gran Bretagna e poi riadattata in Italia. E’ inutile star qua a raccontarvi come è andata a finire: il guadagno sulla vendita non tocca se non momentaneamente il saldo del debito, che ha continuato a dilatarsi a dismisura negli anni nonostante le privatizzazioni, e inoltre la res publica si è privata di aziende strategiche fondamentali per lo sviluppo nazionale.

E’ buffo vedere come un fedelissimo marxista-leninista possa di punto in bianco cambiar d’abito e indossare senza alcun senso di colpa i panni del capital liberista senza scrupoli, fatto ancor più buffo è la sudditanza di carta stampata e telegiornali nel voler oscurare o sminuire quest’azione che è ai limiti della legalità, oltre che della ragionevolezza.

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Di Redazione Elzeviro.eu

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