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TORINO – La situazione che si sta creando in città sta prendendo una piega a dir poco inquietante.
Pare infatti di vedere traslato a distanza di migliaia di chilometri lo stesso identico scenario della città brasiliana di Rio de Janeiro, la cui delinquenza è così difficile da estirpare a causa della connivenza delle forze di polizia con la delinquenza presente nelle favelas (fatto che è denunciato in maniera impeccabile dai film Tropa de elite e Tropa de elite 2).
E’ ovvio che nel capoluogo sabaudo il fenomeno sia su scala ridotta, data l’enorme disparità di popolazione esistente, tuttavia ciò non toglie la preoccupazione circa un fenomeno che si sta allargando a macchia d’olio. A Torino non ci sono favelas, vi è bensì una vasta zona, Lungo Stura Lazio, occupata abusivamente da una comunità di rom e sinti dediti per la maggior parte dei casi alla malavita.
L’azione dei pm e della Procura di Torino insieme ai Vigili e alla Polizia sta procedendo a rilento, senza che ovviamente vi sia nessun tipo di appoggio o netta presa di posizione da parte del sindaco, il quale invece si diletta a parlar di uguaglianza di tutti i figli, anche rom, purché nati sul suolo italico (invitando così, in maniera sottesa, i rimanenti nomadi a venire nel Belpaese a figliare).
Ma non è solo per colpa della politica che i provvedimenti giudiziari tardino ad arrivare, è stato infatti “beccato” un vigile urbano, tale Bumbaca, il quale avrebbe reiteratamente passato informazione ai sinti per poter fargli evitare le ritorsioni della polizia. Bumbaca e i nomadi erano diventati “culo e camicia“, ovviamente in cambio di qualcosa, quali che siano favori o denari ancora non sappiamo.
Tale Bumbaca tuttavia non è nuovo a simili episodi, dato che era stato già precedentemente allontanato dalla sezione di polizia giudiziaria dei Vigili Urbani, perché sorpreso ad Asti in compagnia di un noto pregiudicato.
Se il lassismo è questo, forse c’è da preoccuparsi….
