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Di Canio utilizzato come rilancio politico ?

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A volte la necessità di attenzione mediatica ed il bisogno irrefrenabile di ottenere facili consensi tra le masse, porta alcuni personaggi ad uscite o prese di posizione decisamente squallide. E? il caso di David Miliband, ex Ministro degli esteri britannico ed oggi vicepresidente onorario del Sunderland, che ha deciso di rassegnare le proprie dimissioni in seguito alla scelta della sua dirigenza di assumere Paolo Di Canio come nuovo allenatore.
Il fratello del più famoso Ed (capoccia del partito laburista), ha attribuito le cause della sua uscita di scena ad una presunta incompatibilità con le opinioni politiche dell? ex giocatore laziale.
Tralasciando il fatto che, come sottolineato dallo stesso manager romano, Di Canio si stia accingendo a sedersi su una panchina di calcio e non in un banco del Parlamento, questa scelta sembra dettata da ragioni di opportunità politica, più che da insanabili contrapposizioni ideologiche. La popolarità diMiliband infatti, è scesa ai minimi storici dopo aver perso la corsa alla leadership del partito ai danni di suo fratello ed essersi successivamente allontanato dalla politica; dunque quale occasione migliore per rianimare la propria notorietà, se non la manifestazione del proprio disprezzo verso un pericolosissimo mostro fascista? Una protesta incredibilmente banale, ma che pare essere un portentoso evergreen, capace di fare sempre breccia nei cuori degli elettori liberali dall? indignazione facile.

Miliband inoltre, dimostra di non avere nemmeno troppa preoccupazione per le sorti della sua squadra del cuore, abbandonando la nave che affonda (a +1 dalla zona retrocessione) come il miglior Schettino e creando una baraonda mediatica di proporzioni incalcolabili, che rischia di complicare ulteriormente la situazione del club.
 Ora la palla passa a Di Canio, che dopo essere stato un giocatore tanto elegante quanto grintoso, pare aver trasportato le sue qualità anche in panchina, come dimostra la promozione da record ottenuta con loSwindon Town nella più classica delle prime esperienze-gavetta.
 
La salvezza con ilSunderland sarebbe la vittoria più dolce nei confronti di Miliband e perché no, anche verso quella massa informe raffigurabile come “stampa unificata italiana”; la quale, per l? ingiustificato timore di essere accostata ad un personaggio che non ha mai rinnegato le proprie posizioni (a differenza di un Katidis qualsiasi), ha evitato di criticare in alcun modo una decisione ai limiti del patetismo, come quella dell? ex ministro.
 Da persone oneste e senza pregiudizi, non possiamo che augurare ad un nostro connazionale le più brillanti soddisfazioni sportive possibili. “Daje” Paolo, non ti curar di loro.

Klement
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Di Redazione Elzeviro.eu

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