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Juve spietata e…rinnaMorata

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La Juve prenota la finale della Tim Cup vincendo a mani basse contro un’Inter leziosa e lenta. Due reti di Morata e una di Dybala sono l’ottimo viatico per il ritorno a San Siro.

 

La Juve non fa sconti a nessuno e dopo aver vinto all’Olimpico contro la Lazio straripa contro l’Inter di Mancini. Una partita caratterizzata dal ritorno del figliol prodigo Morata tornato al goal anzi…ai goal dopo mesi di digiuno. Una Juve mai in difficoltà che ha trovato di fronte un’Inter in disarmo. Il risultato finale di tre a zero non da molte chances agli uomini di Mancini in vista del ritorno che a questo punto potrebbe essere poco più che una formalità.

 

I primi due goal sono frutto di un rigore per atterramento in area di Cuadrado ad opera di Murillo e relativa trasformazione ad opera di Morata e di una girata di destro sempre dello spagnolo che sorprende il pur attento Handanovic. Per il resto una Juve semplicemente brava a tenere a bada le…lentissime sfuriate dell’Inter il cui centrocampo deprivato di Brozovic è sembrato povero di idee e di velocità. In difesa le cose non sono andate meglio con D’Ambrosio e Nagatomo in versione omini del Calcio Balilla mentre in attacco…lasciamo perdere, un dato su tutti ci pare particolarmente illuminante: in campionato il Napoli ha segnato quasi il doppio delle reti messe a segno dai nerazzurri.

 

Per i bianconeri quindi è stato uno scherzo o poco più riuscire a penetrare nell’area piccola e…maramaldeggiare come volevano. Il terzo goal è opera di Dybala, entrato nell’ultimo quarto di partita per fargli fare una bella sgambata in vista dell’impegno di campionato, autore di un goal impressionante per velocità e precisione di esecuzione anche se un buon merito va anche ad Asamoah che lo ha servito al bacio. Alla fine l’Inter è stata costretta anche a giocare in dieci per espulsione per somma di ammonizioni di Murillo autore di una spinta sempre ai danni di Cuadrado.

 

Il tempo di vedere ancora Dybala mangiarsi un goal a tu per tu con Handanovic con deviazione volante di poco sopra la traversa e la partita finisce nel tripudio dei trentaquattro mila juventini e nella desolazione dei circa millecinquecento tifosi interisti costretti ad assieparsi nel ridicolo spicchio che lo Juventus Stadium riserva agli ospiti di turno evidentemente poco graditi. A scanso di sorprese-imprese, la finale di Tim Cup sarà con grande prbabilità una questione riservata a Juve e Milan.

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Di Roberto Crudelini

Nato nel 1957. Laureato in Giurisprudenza, ha collaborato con Radio Blu Sat 2000 come autore e sceneggiatore dei Giornali Radio Storici, ha pubblicato "Figli di una lupa minore" con Rubettino, "Veni, vidi, vici" e "Buona notte ai senatori" con Europa Edizioni e "Dai fasti dell' impero all'impero nefasto" con CET: Casa Editrice Torinese. Collabora con Elzeviro.eu fin dalla sua fondazione, nel 2011.

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