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Funiculì funiculà il Napoli è sempre là

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COMMENTO AL CAMPIONATO

 

 

Continua la marcia inarrestabile della squadra di Sarri che stende il Sassuolo grazie anche ad una doppietta di Higuain. Segue a due lunghezze la Juve che asfalta l’Udinese grazie ad un Dybala stratosferico. L’Inter viene bloccata a Bergamo dall’Atalanta e ringrazia Handanovic perché poteva andare sicuramente peggio. La Roma si fa raggiungere per l’ennesima volta all’Olimpico da un Verona che non ha più nulla da perdere. La Lazio si sveglia tardi dal letargo e riesce a strappare il pareggio al Dallara contro il Bologna ridotto in dieci. Il Milan apre la piccola crisi della Fiorentina senza punti per la seconda volta consecutiva. Pari tra Empoli e Chievo saldamente ancorate nella parte sinistra del tabellone. Il Toro ritrova Immobile e la vittoria contro il Frosinone. Domenica agrodolce per le genovesi: Samp sconfitta da un Carpi sempre più sicuro di sé, Genoa di goleada contro il Palermo grazie ad un super Pavoletti.

 

Se prima eravamo in quattro a ballare l’alligalli adesso siamo in due…. . Delle fantastiche quattro sembrano essere rimaste solo il Napoli e la Juve: lo scudetto potrebbe essere ormai una questione a due. Il Napoli brinda grazie ancora al re dei cannonieri il Pipita de oro ma, va anche detto, è la squadra con il calendario più facilitato della serie A: Atalanta, Torino, Frosinone, Sassuolo e prossimamente Sampdoria ed Empoli stanno a dimostrare che qualcosa a livello di calendario non ha funzionato: 18 punti quasi garantiti ad una squadra non sono pochi e possono spostare eccome gli equilibri di un campionato. La Juve, che non è stata favorita da un uguale “regaluccio” continua a tenere il passo e lo fa trionfando ad Udine grazie anche al sempre più determinante Dybala che qualcuno ora incomincia ad accostare pure a sua maestà Messi. Due punti di distacco nel nostro campionato non sono nulla e tutto può ancora succedere.

L’Inter invece deve ringraziare Handanovic se riesce ad uscire dallo stadio di Bergamo con un punto. I nerazzurri con la difesa meno perforata del campionato continuano a segnare poco e non sempre la ciambella dell’1-0 esce con il buco perché può tramutarsi sempre in un 1-1 o…peggio in un 1-2…vedi con la Lazio in casa. Alla Roma non basta Spalletti, un po’ più simpatico di Garcia ma molto meno…sergente di ferro e si fa raggiungere in casa dal Verona grazie ad un rigore sacrosanto per fallo del povero Castan. Siamo comunque solo all’inizio della cura…vedremo se la pazienza del nuovo saprà prendere il posto della “durezza” del vecchio.

Sul fronte biancoceleste la Lazio, dopo un primo tempo da incubo grazie anche alle scelte scellerate di Pioli, cambia pelle e agguanta il pari anche se, va detto, negli ultimi venti minuti in superiorità numerica poteva e doveva essere tentato qualcosa di più. Nel primo tempo Pioli decide di mandare in campo il fantasma ectoplasmatico di Djordjevic e i soliti due noti centrali da incubo autori dell’ennesima catastrofe. Del nuovo arrivato Bisevac nessuna traccia e a questo punto, a dieci giorni ormai dal suo arrivo, i casi sono due: o è della stessa… forza di chi è sceso in campo oppure qualcosa non quadra nei rapporti tra tecnico e dirigenza. C’è voluto Lulic con le sue accelerazioni per dare una…mano,anche se ancora acciaccata, alla lentezza della manovra laziale e tutta l’esperienza di Klose, con le forze ormai al lumicino, ma almeno lui, al contrario di Djordjevic, sa dove farsi trovare, per risvegliare una squadra fino a quel momento in trance. Un punto che non risolve nulla e che aggrava la situazione in classifica perché la distanza dalle altre rimane per certi versi invariata ma per altri peggiorata.

La Fiorentina sembra dire definitivamente addio alle speranze di Champion’s e cede il passo anche contro il Milan a San Siro. I Viola sembrano aver smarrito quella continuità che aveva caratterizzato la prima parte del campionato e potrebbero essere destinati a scivolare ancora più giù. Forse causa di questa bella frenata potrebbe essere la mancanza di abitudine ed esperienza nel saper gestire un campionato d’alta quota, esperienza che ha invece il Milan che pian piano sembra riprendersi da una crisi che qualcuno già definiva senza via d’uscita. Il Chievo e l’Empoli non si fanno male e continuano nella loro corsa, per certi versi inaspettata, nella parte più nobile del tabellone. Due squadre non eccelse dal punto di vista tecnico ma che fanno della loro grinta e forza di volontà il loro invidiabile marchio di fabbrica.

La classifica del Toro torna ad essere…mobile grazie anche al ritorno di Ciro nella veste di figliol prodigo. Suo infatti il goal che apre la danza delle…ore liete dei granata. Troppo poco, qualcuno dirà, il Frosinone attuale ma si sbaglia perché i ciociari, pur nella loro inevitabile limitatezza tecnica, sono abituati a vendere cara la pelle e il risultato di 3-2 maturato negli ultimi minuti senza il goal salva patria di Benassi avrebbe potuto far soffrire non poco i tifosi granata. La Samp fa un po’ come i gamberi: un passo avanti e…due indietro. Questa volta la banda di Montella subisce la voglia di un Carpi sempre più ingrifato e non basta il momentaneo pareggio di Correa perché Mbakogu la punisce con…rigore. Il Genoa sembra poter risorgere dalle sue spesse ceneri perché liquida la pratica Palermo con un poker a cui partecipa con entusiasmo l’ormai solito Pavoletti che con dieci reti è ora il quarto bomber della serie A a pari merito con il viola Kalinic, ovvero l’unico italiano presente tra i primi sette marcatori: Conte facci un pensierino…europeo.

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Di Roberto Crudelini

Nato nel 1957. Laureato in Giurisprudenza, ha collaborato con Radio Blu Sat 2000 come autore e sceneggiatore dei Giornali Radio Storici, ha pubblicato "Figli di una lupa minore" con Rubettino, "Veni, vidi, vici" e "Buona notte ai senatori" con Europa Edizioni e "Dai fasti dell' impero all'impero nefasto" con CET: Casa Editrice Torinese. Collabora con Elzeviro.eu fin dalla sua fondazione, nel 2011.

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