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Roma via col Tagliavento

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COMMENTO AL CAMPIONATO

 

La Roma si ritrova la strada spianata nel derby grazie ad un rigore inesistente e poi approfitta di una Lazio mai così ai minimi termini. Fiorentina corsara a Genova annienta le speranze di risalita della Samp. La solita Inter, sorniona e opportunista a Torino contro i Granata, continua a tenere la testa insieme ai viola. Altrettanto solito Higuain stende l’Udinese e tiene vive le speranze di gloria del Napoli. Rimonta Juve contro l’Empoli. Milan fermato in casa dai cugini di Bergamo. Un punto a testa tra Frosinone e Genoa per tenere accese le speranze di salvezza. Sprofonda il Verona contro il nuovo Bologna. Il Palermo vince contro il Chievo e continua la sua corsa a metà classifica. Sassuolo quinto in solitudine grazie alla vittoria contro il fanalino di coda Carpi.

 

Quando si dice derby maledetto si fa una splendida metafora di quanto accade quando una partita incominciata da entrambe le squadre con le migliori intenzioni viene completamente falsata da una decisione arbitrale scandalosa e ridicola. Quanto ci vorrebbe in questo caso una bella moviola in campo per sbugiardare l’inettitudine di una terna arbitrale capace di battezzare dentro l’area un fallo avvenuto almeno una ventina di centimetri fuori. Fatto sta che i giallorossi si ritrovano il compito facilitato contro una Lazio quasi mai capace di raddrizzare ciò che è sviato. Per carità i biancocelesti dalla loro hanno la sfortuna/destino di essere guidati da una società incapace ma forse semplicemente…non vogliosa di far fare quel salto in avanti che i tifosi e mezza Roma meriterebbero e da un tecnico bravo ma a sua volta incapace di elaborare piani organizzativi in grado di sopperire alle mancanze Lotitiane.

Non si sa bene perché infatti il tecnico si ostini sempre a fare i cambi quando manca solo mezzora alla fine quando i buoi, le vacche, i cani pastore e i mandriani sono scappati da un bel pezzo. Dopo qualche accenno di reazione nel primo tempo, la compagine pioliana nella ripresa non ha più offerto nulla se non qualche orgoglioso sprazzo di Keita entrato poco prima dell’ “Ite missa est“.Troppi giocatori, forse già logori fisicamente e psicologicamente per quanto fatto la passata stagione, sono solo la pallida ombra di sé stessi. Candreva, Djordjevic, lo stesso Biglia e quasi l’intero reparto arretrato sono solo i casi più emblematici e conclamati di una armata Brancaleone ridotta allo sbando, ora anche con tre sconfitte consecutive sul groppone e la…”bellezza” di ben 20 goal subiti in 12 incontri con una media di quasi due reti intascate a partita. Ora come ora, visto che il mercato è chiuso, non ci sono altre prospettive se non quella di cambiare il gioco rintanandosi quasi tutti a difendere quello che resta da difendere e sperare che i primi venti tiepidi della Candelora portino eco di pietosi acquisti dell’ultimo momento sempre che non si rompa il fax.

La Fiorentina continua a sfoderare Ilicic e lo fa perentoriamente anche sul campo difficile della Samp le cui illusioni di altezza vengono così quasi definitivamente affossate. Continua il cammino da…codice binario dell’Inter con l’ennesimo 1-0 striminzito ma…utilissimo che questa volta sconvolge i piani dei granata annichiliti a casa propria e sempre più risucchiati nelle sabbie mobili dell’anonimato. Il Napoli continua a vincere grazie al suo super-eroe Higuain anche contro la sempre più tignosa Udinese. Il Napoli ora veleggia in solitudine al quarto posto, soltanto un campo base da cui potrebbe presto iniziare la scalata decisiva verso la vetta sempre che l’argentino tenga duro. Il Milan arranca, fatica e alla fine si deve accontentare di un miserrimo punticino contro la tosta Atalanta dello zio Edy: non tutte le squadre sono da festival del goal come la Lazio di Pioli e i nerazzurri della dea Bergamsca di sicuro non lo sono.

Maccarone m’hai provocato e io ti distruggo! Così Madama Juve reagisce al goal del vantaggio empolese prima pareggiando con Mandzukic e poi dilagando con Evra e Dybala. E’ presto per parlare di ritorno allo scudetto ma la Juve, a differenza della Lazio appaiata a pari punti, è…sempre la Juve ovvero…tutto un altro paio di maniche. Pari e patta tra Frosinone e Genoa: un punto a testa che non serve a molto ma che…comunque serve a tutte e due. Il Bologna ci sta prendendo gusto e ora travolge anche il Verona a casa sua mettendo per l’ennesima volta a nudo tutta la pochezza della povera Giulietta ridotta a lanciare la sua treccia non più dal bellissimo balcone di casa sua ma dal fondo del pozzo oscuro in cui è caduta da tempo. Mandorlini potrebbe presto essere vittima di una faida tra Montecchi e Capuleti? Il Palermo si tranquillizza un po’ e stende il Chievo per continuare la sua personale e tranquilla passeggiata lungo i viali alberati della pianura lontano dalle vette innevate e a una certa distanza dalle terribili paludi della retrocessione. Il Sassuolo, sempre più in alto come diceva il buon Mike Bongiorno, annienta il povero Carpi con Sansone. La squadra che dominava la serie B ora è ridotta ad essere il flebile lumicino che chiude la fila del gruppo: a da passà a nuttata?Ma più che una serena nottata sembra essere un lungo incubo al cui risveglio ci potrebbe essere di nuovo l’amara realtà della serie B.

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Di Roberto Crudelini

Nato nel 1957. Laureato in Giurisprudenza, ha collaborato con Radio Blu Sat 2000 come autore e sceneggiatore dei Giornali Radio Storici, ha pubblicato "Figli di una lupa minore" con Rubettino, "Veni, vidi, vici" e "Buona notte ai senatori" con Europa Edizioni e "Dai fasti dell' impero all'impero nefasto" con CET: Casa Editrice Torinese. Collabora con Elzeviro.eu fin dalla sua fondazione, nel 2011.

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