Impresa compiuta: la Juve con il cuore e…il batticuore è riuscita a vincere le difese di un Olympiacos mai domo e con il coltello tra i denti. Un’impresa macchiata solo dal rigore non realizzato da Vidal che avrebbe potuto dare il secondo posto nel gruppo per la differenza reti ma…va bene così soprattutto per come si era messa la partita. I greci infatti sono stati capaci non solo di pareggiare la splendida rete su punizione di un Pirlo tornato sui suoi soliti livelli galattici ma di andare addirittura in vantaggio nella ripresa. Se Llorente non avesse rocambolescamente pareggiato con il tiro di testa che ha mandato il pallone prima sul palo e poi di rimbalzo sul corpo del portiere ellenico per finire dopo in rete e se soprattutto Pogba non si fosse inventato l’euro goal su imbeccata sempre di Llorente, a quest’ora la vecchia signora avrebbe dovuto per l’ennesima volta lasciare il palcoscenico supremo d’Europa per “accontentarsi” di quello cosiddetto minore.
Invece è andata come doveva andare con una Juve finalmente libera dai soliti condizionamenti di campionato che ne avevano finora represso e mortificato non poco le ambizioni europee. Una Juve così in Europa non la vedevamo da tanto, quasi immemore tempo. Ed è stato sicuramente un bel vedere con Tevez capace di accelerazioni micidiali che hanno scompaginato la pur organizzatissima e munitissima difesa ateniese. Pirlo in camera di regia ha finalmente ritrovato lo spartito giusto e ha saputo dirigere l’orchestra bianconera in modo magistrale. La nota…stonata della serata sono state semmai le tante, troppe occasioni da goal non sfruttate vuoi per difetto millimetrico di mira, vuoi per le paratone di un Roberto in condizione stellare. Tutta da ammirare la prima smanacciata in volo plastico su gran tiro di Marchisio nei primi minuti. Nulla ha potuto però il portierone ellenico sulla perfetta punizione di Pirlo che ha sorvolato la barriera per depositarsi all’angolino alto alla sua destra.
Il pareggio è arrivato come un’autentica benedizione. Così come il definitivo vantaggio sempre propiziato dallo spagnolo in versione “El Cid Campeador” che ha servito sui piedi di Pogba un pallone che quest’ultimo, facendo sponda con la gamba del suo marcatore, si è prima aggiustato e poi ha scaraventato in rete con fulminea sollecitudine e precisa calibratura. Nell’ultimo minuto della partita è arrivato anche il rigore concesso per fallo in area su uno scatenato Tevez. Vidal ha tirato anche bene ma ancor meglio il solito Roberto ha deviato sulla traversa smorzando la speranza di guadagnarsi anche una bella e sempre salutare differenza reti. Comunque è la vittoria che obbligatoriamente doveva arrivare insieme ai salvifici tre punti che permettono ai bianconeri di raggiungere i greci in classifica. Ora decisiva potrebbe essere la trasferta in terra di Svezia e ancor di più sarà quella in casa contro la fantastica banda del Cholo: se sono rose da Champion’s fioriranno anche…in autunno inoltrato, se no saranno solo…cavoli amari e indigesti.
Juventus 4-3-1-2: Buffon, Lichtsteiner, Bonucci, Chiellini, Asamoah (Pereyra), Marchisio (Padoin), Pirlo, Pogba, Vidal, Morata (Llorente), Tevez, all. Allegri;
Olympiacos 4-2-3-1: Roberto, Elabdellaoui, Botia, Abidal, Masuaku, N’Dinga (Kasami), Milivojevic, Maniatis (Diamantakos), Dominguez (Fuster), Afellay, Mitroglou, all. Michel;
Arbitro: Atkinson