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Azzurri a Malta con il minimo sindacale

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Ci risiamo, l’Italia ricasca in quello che potremmo definire il suo vizio di sempre: quando si tratta di giocare nei gironi di qualificazione, che siano mondiali o europei poco importa, contro le cosiddette squadre di terza fascia, i nostri si adagiano e giocano per puro onor di firma. E, se va bene, si limitano a portare a casa il minimo sindacale, mentre se …va male rimediano pure scoppole storiche. E non ci si venga a dire che è stato merito di Malta che ha saputo schierarsi come il Vallo di Adriano all’interno della sua area di rigore chiudendoci tutti gli spazi…balle! Basta vedere i nomi della formazione maltese con tutto il rispetto per rendersi conto di quello che avrebbero potuto fare al nostro cospetto. Il fatto è che i nostri hanno affrontato la gara, come solo loro sanno fare, con la sufficienza di chi sa che comunque in un modo o nell’altro il risultato alla fine arriverà.

 

L’Italia in pratica è scesa in campo senza testa, senza gambe, senza idee ma soprattutto senza animo: questione di stimoli o meglio…di mancanza totale di stimoli. La testa evidentemente era già al campionato e quindi perché sbattersi più di tanto quando con una retina di rapina e per giunta con un uomo in più per circa metà della partita, si poteva lemmi lemmi arrivare con il minimo sforzino al fischio finale? Così è stato con la partita che è vissuta di pochi e isolati lampi dovuti alla buona volontà di due tre giocatori e nulla più. Quel poco lo si è visto appunto nel primo tempo con il palo colpito dal nuovo arrivato Pellé, che ha preso il posto di Zaza, che stacca perfettamente di testa e dal palo colpito dal sempre più bomber di razza Chiellini. La rete del definitivo vantaggio azzurro arriva grazie ad un tap in vincente sotto rete dello stesso Pellé, dopo un altro palo colpito questa volta da Bonucci, che mette, diciamo così,  il risultato al sicuro.

 

Poi, dopo il falletto di Mifsud su Florenzi con susseguente espulsione assurda del primo, l’Italia ne ha approfittato per farsi un bel sonno nella quiete del primo autunno maltese. Dopo che, a sua volta, anche Bonucci è stato espulso per fallo quasi inesistente, l’Italia si mette un po’ più di paura e ricomincia a macinare, sempre a tre all’ora beninteso, uno straccio di manovra e alla fine qualcosa si vede grazie a Giovinco subentrato al posto di Immobile che, in uno dei rari e radi attacchi dentro l’area avversaria, tira di destro e la palla va a sbattere contro il palo alla destra del portiere avversario e…fanno quattro.

 

Già fatto? Sì, come l’iniezione rapida e indolore, la partita è finita insieme allo strazio dei telespettatori che probabilmente ben prima della fine del match hanno iniziato a guardarsi intorno con frenetici zapping alla ricerca di programmi più stimolanti. Ora siamo primi nel girone a punteggio pieno con in mano un bel 18 politico come si usava fare nelle università degli anni settanta ma con la certezza che non siamo proprio fatti per sbranare gli agnelli. Anzi, piuttosto ci giochiamo insieme a rimpiattino rischiando pure che il tenero e inoffensivo quadrupede prima o poi, magari senza neppure volerlo, ci infilzi la carne con i suoi minuscoli dentini. Questa volta non è successo ma, dai e ridai, chissà che la prossima non sia la volta buona… .

 

 

Malta: Hogg, Camilleri, Agius, Muscat, Failla (Benzima), Mintoff, R. Muscat, Fenech, Briffa, Sghembri (Cohen), Mifsud, all. Ghedin;

 

Italia: Buffon, Darmian, Bonucci, Chiellini, Pasqual, Marchisio, Verratti, Florenzi (Aquilani), Candreva, Immobile (Giovinco), Pellé (Ogbonna), all. Conte;

 

Arbitro: Hategan (Rom)

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Di Roberto Crudelini

Nato nel 1957. Laureato in Giurisprudenza, ha collaborato con Radio Blu Sat 2000 come autore e sceneggiatore dei Giornali Radio Storici, ha pubblicato "Figli di una lupa minore" con Rubettino, "Veni, vidi, vici" e "Buona notte ai senatori" con Europa Edizioni e "Dai fasti dell' impero all'impero nefasto" con CET: Casa Editrice Torinese. Collabora con Elzeviro.eu fin dalla sua fondazione, nel 2011.

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