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Trenta volte Juve!

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COMMENTO AL CAMPIONATO

 

Alla fine la Juve si aggiudica il suo trentesimo scudetto senza neanche dover scendere in campo, grazie ad un Catania, di solito tenera vittima sacrificale in casa sua, ma in grado di trasformarsi in micidiale predatore quando le romane varcano l’ingresso del Massimino. Diciamolo subito: a parte la Roma che, se non ci fosse stata la Juve…tra i piedi, avrebbe senz’altro vinto il campionato, la squadra di Conte ha dominato, annientato e ridicolizzato tutto quello che c’era da dominare, annientare e…ridicolizzare nel nostro non troppo importante campionato.

Ora il traguardo dei cento punti in serie A è dietro l’angolo e potrebbe diventare la ciliegina sulla torta nella festa della grande società di Corso Galileo Ferraris. Una dominio mai messo in discussione, totale, assoluto, dalla prima all’ultima giornata di campionato, ripetiamo, con l’unica doverosa eccezione di una Roma che, nell’assenza presso che totale delle altre compagini, si è sobbarcata l’onere-onore di operare un minimo di resistenza a nome del resto del pianeta.

Purtroppo, e lo diciamo con dispiacere, la festa è forse stata un po’ mitigata dall’uscita di scena in semifinale ad opera di un soltanto discreto Benfica e niente più. Ma, aggiungiamo, la stessa festa è stata in modo ben più drammatico rovinata da quello che è purtroppo successo sabato a Roma, con lo stucchevole ripetersi, quasi beffardo, dell’onnipotenza e del dominio, anche questi assoluti, delle organizzazioni degli ultras. Un problema grave che altrove, vedi Inghilterra, è stato una volta per tutte sradicato con le buone e con le cattive, ora degli Hooligans non si sente più parlare da tempo immemore: probabilmente sono stati rispediti all’inferno o giù di lì. Cosa che, non si capisce bene perché, non è ancora stata fatta in Italia, paese durissimo e inflessibile con quei cittadini che, non avendo più un euro, non riescono a pagare fino in fondo i “teneri” balzelli statali, ma arrendevole e ragionevole nei confronti di quelle che in molti casi sono diventate vere e proprie associazioni a delinquere.

Comunque, il prossimo anno, vedremo se dalle solite stucchevoli tavole rotonde per aumentare soltanto l’Audience televisivo, si passerà a fatti concreti, anche se, in questa autentica “repubblica delle banane”, nome tornato recentemente in auge grazie alle nuove diete adottate dai calciatori, lo dubitiamo fortemente. La giornata di ieri ha visto, oltre al massacro del settimo cavalleria giallorosso, la vittoria quasi decisiva in chiave Europa League del Toro che inguaia il Chievo a casa sua e contemporaneamente del Parma che da l’ennesima randellata ad una Sampdoria sempre più con il fiato corto e in debito di ossigeno e di forze.

Dopo quanto successo poi in serata nel derby della Madonnina con il Milan che si è preso, grazie a De Jong, i tre punti, la partita di stasera tra Lazio e Verona diventa per entrambe l’ultima spiaggia da giocare con il coltello tra i denti come gli Arditi di storica memoria. Se i biancocelesti e i nipoti di Giulietta dovessero anche solo pareggiare addio ai sogni di gloria e addio a tutto. Sul fronte salvezza invece si riaccendono le speranze di un Catania che, grazie all’insperata strage e agli scalpi dei soldati giallorossi, ora è a soli tre punti dalla zona speranza e domenica c’è un Bologna-Catania che ha il sapore della tragedia annunciata o per gli uni o per gli altri. Lo stesso Bologna che non riesce ad andare al di là del misero punticino sul campo, neanche poi così facile, del Genoa del “Magician” Gasperini.

Sempre sul fronte drammatico della salvezza, il Livorno cede di schianto anche sul campo di una non più motivata Udinese, un 5-3 che relega i granata all’ultimo posto in attesa del derby casalingo con tanto di Fiorentina. Stasera si farà poi la festa ufficiale allo Juventus Stadium dove si “celebrerà”, è il caso di dire, la partita contro la dea bergamasca, ospite gradita e gentile sparring partner della serata. Domani sarà poi la volta di Napoli-Cagliari e Fiorentina-Sassuolo che chiuderanno uno dei week end più drammatici degli ultimi sette anni. Non andiamo molto più indietro perché non sappiamo cosa potremo trovare nelle statistiche, assai ripetitive nel nostro almanacco degli orrori. Ancora una piccola postilla: speriamo che il prossimo anno, la vecchia signora del calcio nostrano si decida una volta per tutte a rifarsi il trucco, con l’aggiunta di un bel lifting, anche nel Vecchio Continente, regalandosi e regalandoci finalmente un po’ di gloria e considerazione anche là dove per ora ‘l sol tace. 

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Di Roberto Crudelini

Nato nel 1957. Laureato in Giurisprudenza, ha collaborato con Radio Blu Sat 2000 come autore e sceneggiatore dei Giornali Radio Storici, ha pubblicato "Figli di una lupa minore" con Rubettino, "Veni, vidi, vici" e "Buona notte ai senatori" con Europa Edizioni e "Dai fasti dell' impero all'impero nefasto" con CET: Casa Editrice Torinese. Collabora con Elzeviro.eu fin dalla sua fondazione, nel 2011.

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