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E’ caccia grossa!

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COMMENTO AL CAMPIONATO

 

La Roma da la caccia alla Juve, la Fiorentina da la caccia al Napoli, il Milan la da all’Europa e i tifosi della Lazio la danno a…Lotito.

 

La 25a giornata del campionato nostrano vede l’accanimento della caccia reciproca tra le varie duellanti. In primis la Roma che non molla di un centimetro e che continua a macinare vittorie sulla scia di una Juventus che riesce ad avere ragione del Toro con un goal di Tevez. I giallorossi comunque sabato hanno liquidato la pratica in casa del Bologna grazie al neo acquisto Nainggolan. Il Bologna con la cessione di Diamanti ha perso gran parte del suo patrimonio tecnico e le sue manovre sono risultate scontate e prevedibili. Il punto di forza della banda Garcia continua invece ad essere la difesa imperforabile: 11 goal subiti finora in 24 incontri fa una media da urlo, meno di mezza rete subita ogni 90 minuti. E’ da qui che la Roma ha costruito la sua annata da favola e se non ci fosse una signora Juventus a rovinare le uova nel paniere giallorosso, il campionato sarebbe finito già alla fine del girone d’andata.

All’ora di pranzo ieri il Livorno ha provato a fare la voce grossa con il Verona ma alla fine del primo tempo si è trovato già sotto di tra reti: colpa di una difesa a dir poco imbarazzante sulla quale si sono avventati a botta sicura i vari Jankovic, Romulo e Toni. Nella ripresa gli amaranto, spinti dalla disperazione, ci hanno provato a rimontare prima con Paulinho e poi con Greco sfiorando un’impresa che sembrava pochi minuti prima praticamente impossibile. Il Verona però negli ultimi sudatissimi quindici minuti tiene duro e porta a casa un risultato preziosissimo in chiave europea, ora è di nuovo ad un punto dall’Inter. La Juve regola come da copione il derby in casa. Peccato che allo Juventus  Stadium non ci sia spazio anche per una degna rappresentanza di tifosi granata…così non è più derby ma diventa solo una delle tante partite anonime del campionato. Peccato che quando i bianconeri giocano nello stadio del Torino, possano accomodarsi in massa e con grande onore in quella che fu la leggendaria curva  Filadelfia e poi Scirea, due pesi e due misure che proprio non fanno onore alla compagine bianconera, pensiamo che una soluzione vada trovata per ridare al derby della Mole il degno lustro e l’altrettanto degna cornice che si merita: un derby non può prescindere dalle due curve opposte, l’organizzazione dello Juventus Stadium dovrebbe tenerne conto e trovare la giusta soluzione.

Tornando alla partita c’è da dire che il Toro si sveglia troppo tardi quando già i buoi, sotto il pungolo di…Tevez, sono già belli che scappati. Ma va detto che l’arbitro Rizzoli incappa in una delle sue peggiori performances non concedendo un evidente calcio di rigore per intervento di Pirlo ai danni di El Kaddouri e “graziando” Vidal dal secondo giallo, episodi che avrebbero potuto dare alla partita un risvolto differente. Ora se è giusto e sacrosanto che la Juve questo campionato provi a portarselo a casa perché è sicuramente la squadra più forte e di gran lunga la meglio attrezzata da…madre natura, è altrettanto vero che proprio per la sua forza la compagine bianconera non ha bisogno di essere anche “aiutata”.
Il Catania dal canto suo si dimentica della beneficienza laziale della scorsa settimana e torna a casa sotto il carico di una letale doppietta ad opera della banda dei Montecchi di Corini che è così riuscita ad uscire almeno per un attimo dalla zona delle sabbie mobili. Pari e patta tra la dea bergamasca e la banda di Guidolin per un 1-1 finale firmato da Brivio e dal solito Di Natale su rigore che non accontenta nessuna delle due compagini, che continuano a rimanere impelagate nel mare della tranquillità della parte medio bassa della classifica: insomma un anno non drammatico ma da dimenticare in fretta.
 

Sul fronte delle milanesi, il Milan, grazie ai rinforzi di mercato Taarabt e Rami che si aiutano vicendevolmente nei due goal da loro stessi segnati, espugna la Genova  blucerchiata.  Ora la caccia all’Europa League è ufficialmente aperta, oltre a quella assai meno agevole della caccia ai quarti di Champion’s. L’Inter di Tohir ne combina un’altra delle sue trovandosi addirittura in svantaggio a San Siro con il Cagliari grazie ad un rigore di Pinilla. Nel secondo tempo i nerazzurri si svegliano e riescono a pareggiare grazie a Rolando. Purtroppo però sono lontani i tempi in cui Rolando si pronunciava…Ronaldo e quindi l’Inter, malata di…interizia, ovvero di pigrizia interista, si deve accontentare del pareggio che comunque la mantiene ancora nella quinta posizione.
 

La sera va in onda…chi l’ha vista…la partita in uno stadio Olimpico addobbato per le…grandi occasioni che ha concentrato i suoi sguardi ferini non sulla partita, che ha fatto solo da sfondo, ma sulla tribuna dove si è accomodato colui che…fece il gran rifiuto di lasciare la mano ovvero quel Lotito tanto inviso e tanto odiato. La partita e tutto quello che ne è conseguito è rimasta ai margini di quella che è stata l’apoteosi del…furor di popolo contro chi ai più sembra rappresentare solo la parodia dei tempi felici che furono quando da quelle parti circolava un certo amato Sergio e gente come Simeone, Veron, Nesta e Mancini. Per la cronaca alla Lazio riesce “l’impresa” di “domare” in casa e  all’ultimo respiro l’ultima in classifica dopo aver rischiato a più riprese pure di crollare. Una vera impresa se pensiamo che l’attacco del Sassuolo è di gran lunga superiore a quello capitolino, Berardi su tutti. I quarantacinquemila dell’Olimpico ora minacciano di disertare la prossima in casa contro l’Atalanta e forse non è una cattiva idea perché a forza di contestazioni a stadio pieno il signor Lotito di questo passo avrà finalmente i soldi per andare a pescare qualche scarto nei campionati birmani, indiani o caraibici, la fantasia in questi casi può veramente essere l’arma in più.
 

Nel tardo pomeriggio di ieri una signora Fiorentina alla fine pure in dieci, anzi in nove, è riuscita nell’impresa di portare a casa un punto dallo stadio terribile di Parma. Al goal di Cassano,…torna a casa azzurra Lassie, ha risposto il solito Cuadrado, a quello di Amauri su rigore è seguito quello altrettanto letale di Mati Fernandez su punizione. All’espulsione dell’ex laziale Diakitè ha fatto da contraltare quella di Munari del Parma, seguito a ruota da quella di Boria Valero. Meno male che l’arbitro, in un’atmosfera da Far West, ha subito dopo fischiato senza far più recuperare il minuto residuo perché se continuava così, rischiavano di rimanere in campo soltanto i due portieri più la terna arbitrale. Ieri sera invece il Napoli si è fatto ipnotizzare dal solito mago Gasper che con le insegne del Grifone non ne vuole proprio sapere di perdere al San Paolo, lo strepitoso goal di Higuain è stato “parificato” da una splendida punizione a giro dell’ex Calaiò. Ora il Napoli deve incominciare a guardarsi alle spalle dal “fucile” della Fiorentina che domenica prossima potrà sempre usufruire, è il suo turno, della carovana di beneficenza laziale, mentre il Napoli dovrà andare nella tana del Livorno per nulla disposto a subire una seconda sconfitta di fila in casa. La stagione della caccia grossa è incominciata: teniamoci alla larga perché qui fra un po’ tuoneranno le doppiette!

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Di Roberto Crudelini

Nato nel 1957. Laureato in Giurisprudenza, ha collaborato con Radio Blu Sat 2000 come autore e sceneggiatore dei Giornali Radio Storici, ha pubblicato "Figli di una lupa minore" con Rubettino, "Veni, vidi, vici" e "Buona notte ai senatori" con Europa Edizioni e "Dai fasti dell' impero all'impero nefasto" con CET: Casa Editrice Torinese. Collabora con Elzeviro.eu fin dalla sua fondazione, nel 2011.

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