Osservando attentamente la situazione dei principali campionati europei , la nostra Serie A ha ben poco da invidiare. Eccezion fatta per l? irraggiungibile Premier.
Ormai ci siamo. Manca meno di una settimana alla partenza del nostro beneamato campionato che, come ogni anno, porrà fine alla nostalgia estiva di tutti i tifosi e a quel torrido periodo caratterizzato da giudizi e pronostici sotto l? ombrellone.
Tuttavia, mai come in questa estate, il calciomercato sembra aver iniettato nelle vene degli italiani un visibile senso di malinconia ed impotenza nei confronti di altri tornei e determinate squadre estere; specialmente nei confronti di club che hanno riso in faccia a questo spaventoso tempo di crisi e recessione, prodigandosi a suon di milioni, in acquisti da “Fanta mercato”.
Ma se tutto questo pessimismo non fosse, in fin dei conti, così giustificato? Se tutto questo meccanismo avesse indirettamente aumentato il fascino e l? equilibrio del nostro campionato? Nella Liga, per esempio, a causa della strettissima dipendenza dei club verso le banche, la maggior parte delle squadre è stata costretta ad assistere inerme alle trattative estive, rinunciando ad ogni possibile nuovo innesto e contemplando così l? ennesimo potenziamento del duopolio Barça-Real (non dissimile ormai da quello detenuto in Scozia, sino all? anno passato, da Celtic e Rangers). Tradotto in parole povere: una noia mortale. Di tal fatta da spingere persino Sky a rinunciare all? acquisto dei salatissimi diritti TV, nonostante i due migliori giocatori al mondo, militino proprio in Spagna.
Diversamente in Germania, continuiamo ad assistere ad un movimento in persistente sviluppo, caratterizzato da bilanci in piena regola, stadi nuovi di pacca e tribune incessantemente gremite, ma ad un tasso tecnico che, oltre al super Bayern e alla new entry Borussia Dortmund, non ha nulla a che spartire con la nostra Serie A. Vedere la formazione del Mönchengladbach che ieri sera ha affrontato i preliminari di Champions (incappando in una disastrosa débâcle casalinga), per credere.
Inutile infine soffermarsi sulla Ligue 1, per giudicare il livello della quale basterà osservare lo scarto tra il PSG e le dirette inseguitrici al termine del torneo.
Fermo restando l? impossibilità di ridurre il divario tecnico e finanziario con la Premier, torneo in cui addirittura una neopromossa pare essere nelle condizioni di potersi accaparrare uno dei più promettenti talenti del nostro campionato (Ramirez), non abbiamo poi tanto da lamentarci. Certo, non sarà paragonabile ai vecchi fasti delle “sette sorelle” o agli antichi splendori di Maradona, Zico e Platini, ma se ben si osserva il contesto europeo, la Serie A resta il torneo più affascinante ed equilibrato. E in tempi simili, può tranquillamente bastare.
F.B.