Home / In Fuorigioco / Il Napoli sgretola il muro della Lazio

Il Napoli sgretola il muro della Lazio

Condividi quest'articolo su -->

 

 

Ieri sera ha avuto il suo epilogo anche l’ultimo atto dei quarti di finale della Tim Cup e, va detto, non è stata proprio una gran bella partita. Da una parte una Lazio arroccata a difesa del pareggio, a questo punto fine a sé stesso, ma evanescente dalla cintola in su, dall’altra un Napoli che ha fatto un’enorme fatica per riuscire a sgretolare mattone su mattone il muro difensivo di quel grande maestro della difesa che è l’ex Edy Reja.

La partita inizia con un discreto ritmo sia da una parte che dall’altra ma con la Lazio che manifesta da subito una pochezza a dir poco imbarazzante quando si tratta di far girare il pallone nella metà campo avversaria. Sulla destra si arrabatta come può Anderson, uno dei tanti flop del disastroso mercato lotitariano di questa estate, combinando poco o nulla. Dall’altra parte naviga con maggiori meriti il giovane Keità ben supportato da un Lulic rinvigorito e propositivo in fase offensiva ma assolutamente inadatto a bloccare le incursioni del velocissimo Callejon ed è infatti da lì che verranno tutte le azioni pericolose del Napoli. In centro area a fare da pilone dell’attacco laziale c’è l’acerbo Perea, che rimarrà per tutta la partita enucleato dal gioco senza neanche fare un tiro o una deviazione nella porta avversaria, ma senza neanche andare a cercarsi la palla come avrebbe dovuto.

Comunque è il Napoli al 9° a trovare il suo primo acuto con un’azione travolgente di Higuain sulla sinistra che spara un po’ defilato per la deviazione di Berisha. Al 14°, su passaggio del sempre più devastante Callejon, Higuain viene anticipato dall’attento Novaretti, mentre tre minuti più tardi è sempre lo stesso Higuain, su ennesimo passaggio di Callejon, ad essere anticipato questa volta da Ciani. Reja perde a metà del primo tempo Konko per l’ennesimo infortunio muscolare, cosa che lo costringe ad un cambio non previsto con Cavanda. Qualche minuto dopo quella che è stata l’unica grande occasione laziale della partita: Onazi, involatosi in un veloce contropiede, invece di servire sulla sinistra il liberissimo Keità, si intestardisce nella sua azione personale sulla destra cercando vanamente la sponda di un sempre più evanescente Anderson.

Al 42° la prima occasione che fa quasi gridare al goal il numeroso pubblico partenopeo: prende palla sulla sinistra Jorginho e con un tiro a rientrare secco e potente va a colpire il palo alla sinistra di Berisha. All’inizio della ripresa Reja manda in campo Gonzales al posto di uno stralunato Onazi per cercare di fare più interdizione a metà campo, ma a metà del secondo tempo dovrà pure rinunciare a Diaz che non ce la fa più con l’altro senatore della difesa, l’esperto Biava. Al minuto 56 il secondo acuto di un certo rilievo da parte della Lazio con Keità protagonista di un bel tiro cross in area che non trova però nessuno dei suoi lenti compagni all’appuntamento. Altro pericolo per la porta di Berisha al minuto 79 con Jorginho pronto ad approfittare di una corta respinta di pugni del portiere laziale con un tracciante terra aria che sorvola di poco la traversa. Ma è al minuto 82 che si concretizza la netta superiorità napoletana, alla fine i corner saranno 10 a 3 per il Napoli, con un gran tiro da fuori di Callejon che incappa sulle gambe di Higuain, in agguato in mezzo all’area, che in qualche modo devia la palla dove Berisha non ci può arrivare.

La partita in pratica finisce qui anche perché la Lazio non dispone di bocche da fuoco e non è in grado di impensierire la pur non impeccabile difesa partenopea. Finisce come logica voleva, con un Napoli che mette sul piatto della bilancia la sua superiore caratura tecnica dal centrocampo in avanti, mentre la Lazio evidentemente aveva sperato soltanto di arrivare ai calci di rigore. Ma si sa: nel calcio, se pensi solo a difenderti, alla fine, dai e dai, il goal in qualche modo arriva. La Lazio in senso metaforico e la sua dirigenza in senso reale, dovranno medi…Tare e rivedere le loro fallimentari scelte di quello che invece di essere un sogno di mezza estate è stato un…incubo di fine estate. Il valore dei nuovi acquisti si è visto tutto stasera: Anderson non vale una serie A, mentre Perea, lento, macchinoso e pauroso, riesce a mala pena a rendersi utile con qualche timida sponda per i compagni. Novaretti per una volta ha fatto il suo anche se il suo, dal punto di vista tecnico, è comunque poca cosa. La Lazio insomma, quando è assente Santo Klose, al di là della buona volontà di Keità, dotato di ottima tecnica ma ancora troppo acerbo e discontinuo, non punge e non potrebbe fare diversamente. Alla fine, in questa sessione di riparazione, arriverà come attaccante il solo Postiga che non è proprio la punta di cui avrebbe avuto bisogno la squadra e per giunta è pure inutilizzabile in Europa League, ma queste sono le misteriose logiche di chi è ormai visto dai tifosi laziali come un ospite indesiderato e…come si dice in questi casi…voce di popolo mezza verità. Il Napoli dal canto suo continua a bilanciare la sua vulnerabilità in difesa con un centro campo e un attacco da finale di Champion’s. A questo punto, tramontato quasi definitivamente il sogno scudetto, la squadra allenata da Benitez diventa una pretendente seria alla Coppa Italia e magari, visto che l’appetito vien mangiando, pure all’Europa League.

 

 

Napoli: Reina, Maggio, Albiol, Fernandez, Reveillere, Inler, Jorginho, Callejon, Hamsik (Pandev), Insigne (Mertens), Higuain, all. Benitez;

 

Lazio: Berisha, Ciani, Novaretti, Dias (Biava), Konko ( Cavanda), Onazi (Gonzales), Ledesma, Lulic, Felipe Anderson, Keità, Perea, all. Reja;

 

Il migliore: Callejon (N) 7,5.
Il peggiore: Felipe Anderson (N) 4.

Arbitro: Banti;

 

Ammoniti: Jorginho, Higuain (N), Lulic (Lazio).

Condividi quest'articolo su -->

Di Roberto Crudelini

Nato nel 1957. Laureato in Giurisprudenza, ha collaborato con Radio Blu Sat 2000 come autore e sceneggiatore dei Giornali Radio Storici, ha pubblicato "Figli di una lupa minore" con Rubettino, "Veni, vidi, vici" e "Buona notte ai senatori" con Europa Edizioni e "Dai fasti dell' impero all'impero nefasto" con CET: Casa Editrice Torinese. Collabora con Elzeviro.eu fin dalla sua fondazione, nel 2011.

Cerca ancora

Il Bologna ferma il Milan e riapre il campionato

Il Bologna esce indenne dal campo di San Siro e il Milan si deve accontentare …