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Milan the Brave, Napoli achtung alarm!

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Bisognava ieri sera dare al nostro calcio quelle certezze di cui ha estremamente bisogno in campo internazionale, in attesa di vedere una Juve finalmente stellare anche in versione “legione straniera”. E invece l’impresa è riuscita solo a metà, con un Milan stratosferico e in grado di giocare finalmente da Milan e un Napoli eclissato anche da un assurdo errore arbitrale e che ora si ritrova sull’orlo dell’abisso.

Il Milan ha ritrovato per magia diabolica i suoi uomini, in particolare un Balotelli, tornato improvvisamente quel Super Mario di cui tutti avevano una terribile nostalgia, e un Kakà anche lui sui livelli che lo contraddistinguevano nei suoi primi tempi aurei. Il fritto buono ce lo ha messo anche Allegri con un modulo prenatalizio, il 4-3-2-1, un albero, degno di Santa Klaus, che ha regalato le delizie dei due trequartisti Kakà sulla sinistra e Birsa sulla destra, in grado di supportare il gigante buono Balo nelle sue sgroppate in area di rigore avversaria. Un Balotelli che ha corso finalmente per tutta la partita partecipando alla manovra collettiva, quello che non stava facendo da un po’ di tempo a questa parte. E anche un Balotelli, incredibilmente esultante dopo il goal messo a segno nella ripresa che ha suggellato un perentorio 3-0 . Gli altri due goal sono arrivati su calcio d’angolo, uno di Kakà nel primo tempo e l’altro di Zapata. C’è da dire che il Celtic, comunque volenteroso e con la solita grinta scozzese, ci ha provato con tutte le sue armi a disposizione ma appunto le sue armi sono sembrate abbastanza spuntate e non ancora in grado di supportare un torneo come quello della Champion’s. Il calcio scozzese da sempre sembra lì, lì per fare il definitivo salto di qualità ma poi il tentativo ogni volta fallisce facendo tornare il calcio in gonnellino ai suoi soliti livelli dignitosi ma nulla più: sembra lontano anni luce il tempo in cui lo stesso Celtic riuscì a conquistare la sua finora unica Coppa Campioni, ma parliamo appunto di un’altra epoca, lontana ben  quarantasei anni .

Sul fronte tedesco invece il Napoli paga dazio e non regge il confronto con un Borussia stratosferico. Il primo rigore, un’invenzione dello spagnolo Carballo, mette subito la partita sui  binari graditi ai tedeschi. Il Napoli prova a reagire ma deve fare i conti con un attacco impalpabile: Pandev e Higuain, sono praticamente rimasti entrambi con la testa negli spogliatoi. I partenopei, a cui va comunque riconosciuta una volontà ammirevole e la voglia di non arrendersi mai, hanno però giocato senza un grande criterio, lasciando spazi incommensurabili ai micidiali contropiedi germanici. Senza le prodezze di Reina e i tanti sbagli degli attaccanti avversari, il punteggio finale avrebbe anche potuto assumere connotati da vera disfatta. Certo se Higuain avesse segnato davanti a Weidenfeller forse la partita avrebbe potuto prendere un’altra direzione ma si sa: i se e i ma, soprattutto se fatti a posteriori, non fanno la storia. Doveva essere la serata del sospirato passaggio anticipato del turno, per questo bastava un pareggio, e invece ora il Napoli si ritrova, nel prossimo turno, a dover segnare tre goal all’Arsenal senza subirne nessuno. Certo si giocherà tra spalti amici ma gli inglesi, primi nel girone a 12 punti, non sembrano proprio i tipi che si mettono a fare regali natalizi, anche perché una loro sconfitta al San Paolo, potrebbe far vacillare  il loro stesso primato nei confronti dei tedeschi.

Una cosa comunque va detta sulla squadra azzurra, il fatto di essersi concentrati sulla sfida di coppa, lasciando per un attimo il discorso del nostro “campionatino“, fa loro onore e li distingue da tante, troppe squadre italiane, non è il caso del Milan in questo momento, che di fronte all’eterno dilemma tra il dare energie e convinzioni nel nostro microscopico orticello di casa o darle coraggiosamente fuori, di solito si accontentano di essere grandi solo a “casetta”. Il risultato di questa politica scriteriata che porta le nostre squadre a moltiplicare il loro impegno per arrivare a sentire l’inno della Champion’s nel proprio stadio, salvo poi, una volta sentite quelle note, tornare a dare il massimo soltanto in casa, lasciando nelle retrovie l’impegno europeo è sotto gli occhi di tutti.

Questo è un cane che si morde la coda e che sta portando lentamente il calcio italiano verso il baratro del dimenticatoio: se ora possiamo contare solo su tre squadre nella massima competizione europea e non più su quattro lo dobbiamo anche a questa “ignavia” di fondo. Speriamo che stasera la “Vecchia Signora” acquisti quella determinazione e quel coraggio che la contraddistinguono nel campionato nostrano anche negli… spazi oltre cortile. Se ne avvantaggerebbe non solo la stessa Juve ma anche l’intero calcio italiano di cui la stessa deve onorarsi di portare la bandiera così come hanno fatto il Milan e il Napoli. Il risultato finale non sarà poi così importante quanto l’impegno che vi sarà profuso: chi ci rappresenta ai massimi livelli continentali ha l’obbligo morale di mettercela tutta, anche se, per fare ciò, deve attingere anche alle tante energie  riservate per il nostro torneo nazionale.

Celtic 4-4-1-1: Forster5,6, Lustig 5, Van Dijk 5, Ambrose 4, Izaguirre 4,5, Forrest 4, Mulgrew 6, Kayal 5, Boerrigter 5,5, Commons 5, Samaras 6 (Rogic, Ledley, Stokes) All. Lennon 5,5,

Milan 4-3-2-1: Abbiati 6, Abate 6,5, Zapata 7, Bonera 6, Emanuelson 6,5, Montolivo 6, De Jong6,5, Poli 6+, Kakà 8, Birsa 7, Balotelli7 (Nocerino, Robinho, Constant) all. Allegri 7

Arbitro: Cakir (Turchia)

Borussia Dortmund 4-2-3-1: Weidenfeller 6+, Grosskreutz 6, Bender 6+, Papastathopoulos 7, Durm 6,5, Sahin 6, Kehl 5, Blaszczykowski 7,5, Mkhitaryan 8, Reus 8, Lewandowski 6 (Aubameyang, Piszczcek,l Schleber) All. Klopp 7

Napoli 4-4-1-1: Reina 8, Maggio 6, Fernandez 5,5, Albiol 6-, Armero 4,5, Callejon 6, Dzemaili 6,5, Behrami 6, Mertens 6, Pandev 5, Higuain 4,5 All. Benitez 5,5

arbitro Carballo (Spagna)

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Di Roberto Crudelini

Nato nel 1957. Laureato in Giurisprudenza, ha collaborato con Radio Blu Sat 2000 come autore e sceneggiatore dei Giornali Radio Storici, ha pubblicato "Figli di una lupa minore" con Rubettino, "Veni, vidi, vici" e "Buona notte ai senatori" con Europa Edizioni e "Dai fasti dell' impero all'impero nefasto" con CET: Casa Editrice Torinese. Collabora con Elzeviro.eu fin dalla sua fondazione, nel 2011.

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