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Uno sguardo alla 7a giornata di Serie A, in attesa dell’8a

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La Roma di Rudi Garcia non si ferma piu. Trascinata da un Totti in stato di grazia, la squadra giallorossa sbanca San Siro sponda nerazzurra grazie ad un perentorio 3-0, interamente maturato nel primo tempo. La doppietta del suo capitano e il gol di Florenzi hanno permesso alla squadra capitolina di battere l Inter di Mazzarri, ben messa in campo ma incapace di arginare gli attacchi degli avversari. Gli esterni sembrano essere il problema dei nerazzurri: Nagatomo è  “solo” un buon mestierante, mentre a sinistra Pereira è  disastroso, esaltando le doti del suo diretto avversario, Gervinho. Garcia, nel post-derby, aveva dichiarato di aver “rimesso la chiesa al centro del villaggio”: metaforicamente, la “chiesa” della Roma sono De Rossi e Totti. Il primo è stato rimesso al centro del progetto, affidandogli le chiavi del centrocampo dopo gli screzi con Zeman. Il secondo, benchè non sia mai stato messo in discussione, è stato rimesso al centro dell attacco, e sembra essere tornato il Totti dell era Spalletti, nonostante il tempo passi. Un posto al mondiale, se lui vorrà, sarà assicurato per questo ragazzino di 37 anni. Garcia, oltre alla Chiesa, ha riportato la Roma in testa alla classifica con 7 vittorie su 7, 20 gol fatti ed uno solo subito. Trasformazione radicale.

Dietro la Roma, inseguono appaiate Napoli e Juve. Gli uomini di Benitez calano il poker contro il Livorno (a segno Pandev,Inler, Callejon e Hamsik), rialzando cosi la testa dopo la sconfitta rimediata con l Arsenal. Un Napoli padrone del campo dal primo allultimo minuto, che dimostra di aver appreso la lezione impartitagli dal Sassuolo: mai sottovalutare nessuno.

Alla ricerca del riscatto dopo lennesimo pareggio europeo (2-2 con il Galatasaray), la Juve va in scena nel posticipo contro il Milan. Neanche il tempo di sedersi sul divano per gustarsi il big match e il Milan è già in vantaggio: Muntari, che quando vede bianconero sembra un toro alla vista di un drappo rosso (doppietta per lui), ribadisce in rete un tiro sbilenco di Nocerino. 20 secondi e la Juve deve inseguire, come (troppo) spesso le accade ultimamente. La reazione degli uomini di Conte è furiosa: quindici minuti di ritmo forsennato portano al pareggio di Pirlo su punizione, dopo le occasioni di Quagliarella,Asamoah e Chiellini: la punizione di Pirlo dai 20 metri non è particolarmente angolata, ma sufficiente a battere Abbiati. Dopo il pareggio, il Milan rallenta il gioco, la Juve si placa adattandosi allo sterile possesso palla rossonero, fino alla fine del primo tempo. Nella ripresa la squadra bianconera spinge: da segnalare il mancato rigore per un pugno rifilato da Mexes a Chiellini, probabile lutilizzo della prova tv per il francese. La svolta della partita ha un nome: Sebastian Giovinco. Entrato al posto di Quagliarella, è lui a trafiggere Abbiati dopo un ottimo pallone recuperato sulla trequarti da Marchisio e  servitogli in area da Vidal. Lattaccante bianconero riceve palla, salta Zapata e segna il gol del 2 a 1. Mexes completa la sua serata perfetta facendosi espellere per doppia ammonizione per un fallo proprio su Giovinco. Dalla seguente punizione, Pirlo centra la traversa e Chiellini ribadisce in rete. La Juve addormenta la partita, forte del vantaggio numerico, ma  all 89° minuto Muntari segna con un tiro deviato da Bonucci, rendendo concitati i minuti di recupero. La Juve si impone per 3-2.

Si è rivista, a sprazzi, la vera Juventus targata Conte: pressing a tutto campo, ripartenze veloci e un discreto ritmo, intervallato però da molte pause, cosa rara nei primi due anni di gestione dellallenatore bianconero. La condizione fisica non sembra delle migliori: la Juve da il meglio di sè quando viene punta nell orgoglio, generalmente dopo lo svantaggio, circostanza assai frequente. Certo, si sta parlando di una squadra che, nonostante qualche lacuna nel gioco, ha comunque raccolto 19 dei 21 punti disponibili. I tifosi juventini sperano che quando le gambe innizieranno a girare, la squadra riprenda la marcia trionfale che lha condotta alla conquista degli ultimi due scudetti. Qualcosa che non va, però, cè.  Il Milan, dopo linaspettato vantaggio iniziale, ha provato ad addormentare la partita ma con scarso successo. Senza Balotelli i rossoneri non riescono a pungere davanti, e la mancanza di qualità a centrocampo si fa sentire. Con Roma,Inter,Fiorentina in questo sstato di forma, il terzo posto sembra difficilmente raggiungibile.

Sugli altri campi, il Verona si conferma sorpresa del campionato battendo per 4-1 un Bologna sempre piu in crisi e piazzandosi in zona Europa. Il Catania pareggia in casa 1-1 contro il Genoa “grazie” ll autogol di Legrottaglie, denotando una netta involuzione rispetto alla passata stagione. Il Parma batte 3-1 il Sassuolo, mentre l Atalanta vince per 1-0 contro il Chievo, sbancando per la prima volta il Bentegodi. L udinese batte 2-0 il Cagliari (splendido il gol su punizione del sempreverde Di Natale). La Sampdoria aggunta nei minuti di recupero il pareggio contro il Torino grazie al rigore trasformato da Edere: 2-2 il risultato finale. Nell altro posticipo domenicale, una buona Lazio si scontra contro il muro eretto dalla Fiorentina: i viola, in debito dossigeno dopo l impegno europeo, si limitano ad una partita di contenimento, e i biancocelesti non riescono a sfondare: il pareggio (0-0) è  la naturale conseguenza.

di Francesco Antonino

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Di Redazione Elzeviro.eu

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