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F1, ad Hungaroring vince Hamilton. Alonso arranca e pensa alla Red Bull…

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All?Hungaroring, decima tappa del mondiale, Hamilton coglie la prima vittoria della sua carriera in Mercedes. Una prestazione super, in una pista a lui congeniale (già 3 vittorie in passato per l?inglese), ma che la sua monoposto sembrava non gradire particolarmente, viste le elevate temperature dell?asfalto. Dietro di lui, Raikkonen, partito dalla sesta posizione, riesce a salire sul secondo gradino del podio grazie alla strategia e all?abilità, sua e della Lotus, nel gestire gli pneumatici. Solo terzo Sebastian Vettel: in un week end in cui la sua vittoria sembrava scontata, visto il passo gara messo in mostra nei test, il tedesco è rimasto “bloccato” dietro Button nella parte centrale della gara, dopo il primo pit stop, consegnando così la vittoria all?inglese della Mercedes. Ottima la prestazione di Webber (4°), autore di una grande rimonta (decimo tempo per lui in qualifica). Disastro Alonso e Ferrari. Lo spagnolo si piazza quinto dopo una gara incolore, senza mai avere il passo gara dei piloti che lo precedono. Peggio di lui Massa, ottavo all?arrivo. Emblema di una monoposto non all?altezza di Red Bull, Lotus e Mercedes: la Ferrari è la quarta macchina in ordine di competitività. Dura lottare per il mondiale in queste condizioni.

La Gara

La gara è, per la verità, noiosetta. Il tracciato d?Ungheria non permette molti sorpassi, sacrificando così lo spettacolo. La partenza non riserva particolari sorprese: alla prima curva Hamilton, Vettel e Grosjean tengono le rispettive posizioni. Alonso e Massa partono bene, guadagnando la quarta e la quinta posizione sopravanzando Rosberg (giornata storta che si concluderà con il ritiro) e Raikkonen. Bisogna attendere il primo “giro” di pit stop, tra il decimo e il dodicesimo giro per i piloti con le soft, per destarsi dal torpore. Hamilton è il primo a rientrare, ma mantiene la posizione dopo la sosta di Vettel. Il tedesco resta bloccato dietro Button: i secondi persi dietro all?inglese della Mc Laren saranno decisivi per l?esito della gara. Al 25° giro Vettel e Grosjean attaccano Button: passa senza problemi il tedesco, mentre il francese tocca Button ed è costretto a tagliare la chicane (Drive Through per lui). Raikkonen e Webber recuperano posizioni grazie alle strategie vincenti. Al 32° giro Hamilton si ferma e rientra dietro Webber, in quarta posizione, ma grazie ad un super sorpasso all?esterno al 34° giro riesce a non perdere terreno da Vettel: la gara si decide qui. Dopo la sua sosta Vettel si ritrova nuovamente dietro Button, non riuscendo dunque ad imporre il suo ritmo alla gara. Alonso resta in quinta posizione, ma alle sue spalle Grosjean si avvicina minaccioso, nonostante la penalità inflittagli. Al 56° giro, Hamilton guida la gara davanti a Webber, Raikkonen, Vettel, Alonso e Grosjean: l?australiano della Red Bull è costretto a fermarsi per montale soft, ma riesce a stare davanti ad Alonso, piazzandosi quarto. Raikkonen azzarda la strategia e resta in pista fino alla fine con gomme già usurate: quando mancano due giri alla fine Vettel lo attacca ma il finlandese si difende duramente conservando il secondo posto (inutili le lamentele del tedesco a fine gara). La bandiera a scacchi decreta Hamilton vincitore.

 

Il Mondiale

Vettel si accontenta del terzo posto salendo così a 172 punti. Raikkonen scavalca Fernando Alonso per un punto (134 e 133), mentre Hamilton risale a 124 rientrando in corsa per il titolo.

La situazione in casa Ferrari è preoccupante. Il distacco aumenta e la casa di Maranello sembra in confusione. Le novità aerodinamiche introdotte non sembrano funzionare a dovere e la Ferrari, come detto, è la quarta monoposto in pista: lenta in qualifica e con un passo gara sensibilmente più alto delle concorrenti. L?involuzione dall?inizio della stagione è evidente. Massa è ormai stabilmente nelle retrovie, incapace di fornire supporto ad Alonso: vedere il solo Fernando annaspare in mezzo agli avversari è un?agonia per i tifosi del Cavallino rampante. Dispiace, ma serve una seconda guida più competitiva del buon Felipe. I punti non sono (ancora) troppi, basti pensare che Alonso nella scorsa stagione dopo il GP di Ungheria aveva 40 punti di vantaggio su Vettel (sappiamo tutti com?è andata a finire?), ma la distanza dagli altri team sembra essere abissale. Per questo il -39 in classifica sa di sentenza. Alonso saluta il titolo. E le voci dicono che potrebbe salutare anche la Ferrari?

 

Antonino Francesco Lorenzo

 

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Di Redazione Elzeviro.eu

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