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Ares, vittima della cattiveria dell’uomo

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Ares era un bellissimo esemplare di Amstaff.. Qualche giorno fa, Ares, come tutti i cani, se ne andava a spasso con il suo padrone quando quest’ultimo è stato avvicinato da alcuni tipi (si dice di origine maghrebina). I ceffi gli hanno puntato un coltello alla gola e gli hanno intimato di consegnargli il cane.

Sconvolto, il padrone, dopo il furto, si è recato alla stazione di polizia più vicina per denunciare l’accaduto.

Facebook è diventato il tamburo mediatico su cui far rimbalzare immediatamente la notizia e per lanciare un appello: ritroviamo Ares.

Ieri Ares è stato ritrovato, legato ad un albero e privo di vita. Inutile raccontare dello strazio del suo padrone, della violenza dei commenti che sono apparsi sui social network che inneggiano alla pena di morte per chi ha commesso un gesto così vile ai danni di chi non può difendersi.

Non accade a Scampia; no, accade nella civile Perugia.

Perdona, Ares, il genere umano che vive di violenza, di cattiveria, di viltà.

Vola sul Ponte dell’Arcobaleno e veglia sui tuoi cari.

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Di Gabriele Tebaldi

Classe 1990, giornalista pubblicista, collabora con Elzeviro dal 2011, quando la testata ha preso la conformazione attuale. Laurea e master in ambito di scienze politiche e internazionali. Ha vissuto in Palestina, Costa d'Avorio, Tanzania e Tunisia.

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