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Perché prendere un cane

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Che siano quattro zampe, piume o pinne poco importa. Gli ultimi dati (del 2011) raccolti dall?ANMVI ?Associazione Nazionale Medici Veterinari parlano chiaro: quasi la metà degli italiani possiede un animale domestico.

Il 21% dei nostri connazionali possiede un cane. Meglio, si definisce “mamma” o “papà” di un peloso. E ciò che stupisce è il rapporto profondo che l?essere umano riesce ad instaurare con un essere che non parla ma sa ascoltare, che dà senza chiedere, che ama incondizionatamente.

All?entrata dei parchi, si vedono signore anziane spazzolare amorevolmente il barboncino, ragazzi atletici che corrono seguiti dal labrador ansimante, cinquantenni brizzolati che, Iphone alla mano, riprendono il proprio cucciolo che scopre il mondo.

Parlando con i padroni, ops, mamme e papà di cani, ci si rende conto che più che un amico, fido è diventato un membro della famiglia a tutti gli effetti e pertanto ha le sue necessità, regole ed abitudini.

Quando e perché prendere un cane, viene allora da chiedere.

Le risposte raccolte hanno un comune denominatore: fido è la cura di tutti i mali: un antidepressivo, un calmante che non ha effetti collaterali ma solo benefici.

” Ho preso i miei pastori tedeschi dopo la fine di un amore importante” dice Ludovico, quarantotto anni a dicembre. “Hanno dato un senso alla mia vita, mi hanno insegnato cosa significa responsabilità”.

“Avevo perso il lavoro” racconta Francesca, quarantenne romana ” un lavoro che nemmeno mi piaceva. Un amico mi ha parlato del corso per diventare educatore cinofilo. Mi sono iscritta, ho superato l?esame e adesso lo faccio di professione” e mentre parla accarezza Max, il suo mix alano-spinone di quasi quaranta chili. “I migliori clienti? Ma i cani, naturalmente” dice sorridendo.

Separazioni, una perdita importante, una malattia; sono loro ad aiutare l?uomo a superarli.

Ma è bene ricordare che il cane è anche un impegno importante, di tempo e di denaro. Non esiste pioggia, caldo, neve, nebbia, giorno o notte: il nostro amico a quattrozampe ha necessità di uscire almeno tre volte al giorno e non solo per espletare le proprie funzioni ma anche per socializzare con i propri simili, annusare, stimolare la propria attività cerebrale. Inoltre, come affermano numerosi educatori cinofili, “la passeggiata quotidiana serve per creare giorno per giorno il rapporto tra uomo e cane”.

Il cane farà parte della famiglia per un tempo medio di circa dieci anni; in questo arco temporale andrà visitato con cadenza trimestrale da un medico veterinario che provvederà alle vaccinazione obbligatorie e seguirà la salute dell?animale.

E se si è indecisi su che tipo di cane adottare, non si deve esitare a consultare un professionista del settore per essere consigliati e seguiti nelle fasi iniziali di un percorso che a volte potrà risultare faticoso e sacrificante.

Gli educatori sono concordi nell?affermare che chi ha tempo e voglia potrà certamente prendere un cucciolo; un cane -a tre mesi- ha energia, vivacità e curiosità che vanno gestite con cura affinchè il cucciolo, da adulto, sia un animale equilibrato e socializzato.

Chi, invece, ritiene che un cucciolo sia troppo impegnativo può senz?altro adottare un cane adulto già abituato alle attività quotidiane e che richiederà, a seconda dell?età, meno movimento.

Ma sua una cosa, sono tutti d?accordo: il cane non si compra ma si adotta in un canile. Così si salva una vita e gli si restituisce amore e dignità.

 di Ilaria Riggio

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Di Redazione Elzeviro.eu

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