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Salone del Libro: tra furberie e assurdità

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caustiche note dal Salone che nessuno vi racconta

Venerdì pomeriggio, sono molti i giovani, anche giovanissimi, che gironzolano per gli spazi del Lingotto. Dopo aver pagato il biglietto si entra e la gran quantità di stand ci attira. Si fa fatica a camminare senza urtare nessuno. Qualche rapido sguardo rapido mostra come siano i soliti grandi nomi a radunare più avventori:Mondadori, Feltrinelli, Newton&Compton (questo colmo di giovanissimi) con gente seduta fin fuori. Viene da chiedersi perché un lettore debba venire fino al Salone del Libro, pagare il biglietto, dire di “no” a tre o quattro che propongono metodi di lettura veloce, per andare allo stand Feltrinelli. Più vantaggioso, se di Torino, fare un salto in Piazza Castello, o, se di fuori, a Porta Nuova. Un’assurdità. Un altro stand strapieno è quello del Libraccio, che rivende libri a metà prezzo e fa capire come i lettori, per non rinunciare alla lettura, badino anche ai prezzi (dati i tempi che corrono) cercando, se possible, di risparmiare. E i dati di vendita, a questo proposito ci dicono, sono molto buoni.

Gli stand di medie dimensioni non se la cavano male, specie quelli che propongono libri per bambini, pubblicazioni insolite legate al misticismo o alla nutrizione. Strapieni quei pochi che propongono gadgets legati al mondo dei videogiochi o dei fumetti.Eppure chiacchierando con chi se ne intende, come esperti di letteratura per l’infanzia, viene fuori che sono molte le case editrici di questo settore che non si sono presentate al Salone. Se si hanno molte ore a disposizione prima o poi si avrà il desiderio di fare un giro verso le zone più periferiche dei padiglioni, quelle più lontane dalle due vie maestre con le lettere penzolanti. Allora si vedranno molti stand dove gli editori si limitano a fissare a bocca chiusa i (pochi) passanti a naso rigorosamente non rivolto verso le offerte libresche.

Se ci si stanca certo ci si potrà rifocillare alle postazioni bar predisposte. Aiuterà i deambulatori del Salone il prezzo anti-Crisi di cibi e bevande: panino con porchetta 5 ?, più bibita 8 ?. O si preferirà una fresca macedonia al succoso costo di 4 ?. Se un lettore malintenzionato pensa che questi prezzi siano gonfiati per l?occasione, si sbaglia: il Salone è così ottimista a riguardo del superamento della Crisi e l?aumento del potere d?acquisto degli italiani che è già un passo avanti sui prezzi.

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Di Redazione Elzeviro.eu

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