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“Salve!” FACCIA (di) LIBRO

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“Salve!” FACCIA (di) LIBRO

Cepollina Livio

? 16,00 pp. 143

2010

Lazzaretti Editore

Chi non ha mai postato almeno uno “stato” su Facebook? Chiunque abbia una minima (ma non è così strettamente necessaria) capacità di scrivere in italiano corrente avrà espresso un?opinione, fatto una battuta da condividere con tutti i suoi “amici”. In genere poi, più l?autore è popolare più “mi piace” avrà il suo commento permettendogli di godere dei “15 minuti di gloria nel futuro” teorizzati da Andy Warhol.

“«Salve!» FACCIA (di) LIBRO” di Livio Cepollina (che si difinisce professore di pensologia) per Lazzaretti è un libro che può ricordare quelli della seria “le formiche” del duo Gino & Michele. Il concept del libro è molto semplice: è la trasposizione su carta degli stati di Facebook dell?autore. Questi spaziano su molti temi come la politica, il costume, la società, gli altri Paesi, le auto etc. Il tutto può essere ricondotto alla macro-categoria dell?attualità. Quel che rende il libro godibilissimo (e giustifca l?accostamento a Gino & Michele) è il tono caustico degli stati, che sono praticamente della battute umoristiche, stupefacenti per quel che riguarda l?inventita del loro autore. Un esempio:

«secondoMichael Worobey del dipartimento di Ecologia e Biologia dell?Evoluzione dell?Università dell?Arizona, a Tucson, il virus dell?Aids potrebbe essere arrivato negli Stati Uniti nel 69. Jimmy Plowner, del diparimento di Biologia del Regresso, sezione distaccata dell?Università di Pensologia di Druento, sostiene che la teoria del meno famoso Worobey non abbia fondamento, poiché nel 69 il rischio di contagio è particolarmente ridotto».

Quel che differenzia (come insegna Luigi Pirandello) il contenuto comico da quello umorista è la possibilità di quest?ultimo di stimolare una riflessione, che non abbia nulla di divertente. Banalizzando la riflessione pirandelliana si potrebbe affermare che la battuta umoristica sia quella che porta al proverbiale “ridere per non piangere”. In questo senso, gli stati di facebook che sono diventati battute sono, per lo più, umoristici e suscitano un riso amaro, come:

«I signori Aldo e Gina, che vivono con la pensione minima di lui di ?uro 583 al mese, ringraziano per l?aumento di ? 34 al mese. Potranno così contrastare meglio l?umana malinconia, dettata dall?età, andando una volta al mese a mangiare la pizza. A turno. Un mese lui e un mese lei. Bei momenti…».

Da notare anche il tono “poco serio” con cui l?autore prende se stesso e la propria opera. Diverte l?inserimento delle foto di una modella proprio là dove ci si aspetterebbe la foto dell?autore, con tanto di nota esplicativa sotto: «Foto: non è Livio Cepollina». Le stesse fotografie intervallano la lettura degli stati «per allietare la lettura».

L?esempio di “«Salve!» FACCIA (di) LIBRO” può alzare la riflessione dal solo ambito della recensione: il discorso può essere (temporaneamente) spostato sul rapporto che intercorre tra informatica e scrittura. Blogging e micro-blogging sono ormai una realtà, sono molti i libri pubblicati sul web con capitoli “d?assaggio” in download gratuito e con trailer a mo? di film, viene da chiedersi se questo modo di scrivere veloce e sintentico, a misura di web, “in pillole” non possa arrivare ad avere una propria dignità anche letteraria, in un futuro più o meno prossimo.

Luca V. Calcagno

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Di Redazione Elzeviro.eu

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