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La Compagnia dell?Anellide

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La Compagnia dell?Anellide

Tersigni Luca

? 10,50

2012

autopubblicazione tramite www.lulu.com

La Compagnia dell’Anellide lulu.com

La Compagnia dell’Anellide ilmiolibro.it

 

Non è semplice fare una parodia: non si tratta solo di “ridicolizzare” (anche se su questo verbo si potrebbero aprire dei dibattiti) una materia data, ma di entrare profondamente in essa, capirne il senso più intimo decontestualizzando e solo dopo tutto questo percorso ricontestualizzare  per suscitare, volendo, il riso.

Luca Tersigni riesce con “La Compagnia dell?Anellide” nel suo intento parodico proprio essendo un grande appassionato dell?opera tolkieniana. Interessa il metodo di edizione seguito dall?autore per la propria opera: il self-publishing. Avvalendosi di una realtà all?estero ormai scontata per gli autori emergenti, è riuscito a dare materialità al proprio lavoro testuale in un epoca in cui difficilmente si riesce a trovare qualche editore, che si assuma il rischio di investire su un libro. Come spiega bene Tersigni inoltre questo percorso gli ha permesso di avere il totale controllo sulla propria opera, dall?editing, alla copertina, ai costi del libro stesso.

Sono poche le parodie de “Il signore degli anelli” e questa di Tersigni è una delle prime, se non la prima in assoluto, di stampo totalmente italiano. E come nella più classica tradizione delle parodie l?ambiente in cui nasce l?opera si ripercuote sulla stessa. Ecco che allora la “Terra di un quarto”, chiamata così a causa di un «budget ridotto» come ci spiega l?autore in nota, diventa una farsesca imitazione dell?Italia. Allora Bilbo Baggings sarà “Brillo Babbions” che «da qualche tempo si è convinto di essere un boss di Cosa Nostra come Marlon Brando» come spiega il nipote Strobo,  strabica parodia di Frodo.

Non è “La Compagnia dell?Anello”, ma “dell?Anellide”, questo dimostra come l?autore, da buon conoscitore dell?opera, abbia compreso davvero il taglio ultimo attraverso cui leggere “Il signore degli Anelli”, ovvero l?Unico Anello stesso. Questo è il simbolo del Potere ed attorno a tale tematica ruota tutto il romanzo, come se l?Anello fosse in ultima istanza il personaggio più importante. Compreso ciò l?autore capisce come non sarebbe riuscita la parodia senza parodiare il tema centrale, perciò l?Anello diventa un Anellide, per lo più «politicamente scorrettissimo».

Dev?essere chiaro come una sana parodia non nasca dall?intento dissacratorio, bensì da un?estrema ammirazione per l?opera parodiata. In un certo senso è un buon modo per poter “mettere le mani” su quella creazione altrui che tanto ci affascina, ma che, appunto, non è un parto della nostra mente. E ciò si vede ne “La Compagnia dell?Anellide” di Tersigni, si vede nel voler inserire più episodi possibili (anche appena accennati) che i film di Peter Jackson non hanno trattato, si vede nella caratterizzazione di ogni personaggio e non solo dei principali, si vede anche nelle citazioni “extra-tolkeniane” che creano un pastiche quasi non sense estremamente spassoso. Tutto ciò ha due esiti: il lettore si diverte e, più importante ancora, è spinto ad andare avanti, perché (che abbia letto il libro o visto i film) vuole vedere come viene reso quel personaggio, quel luogo o quel certo evento.

Luca V. Calcagno

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Di Redazione Elzeviro.eu

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