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Poche multe per i ciclisti (ma meno male!)

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70 le contravvenzioni elevate ai ciclisti in due anni.


TORINO – Il Giornale del Piemonte, in un articolo a firma di Andrea Costa, fa notare oggi la esiguità delle multe che hanno ricevuto i ciclisti negli ultimi anni a Torino: 70 in due anni. E se ne lamentano. Le multe sono state ricorrenti sul ponte della Gran Madre e sotto i portici di via Sacchi in particolare, e soprattutto elevate ad adulti. A febbraio una signora anziana è stata travolta da un pedone. Ora il Giornale si lamenta delle poche contravvenzioni per i ciclisti, mentre qui si pensa che la bicicletta, mezzo dinamico ed ecologico debba essere incoraggiata in tutti i modi, e si vede di buon occhio l?esiguità delle contravvenzioni. Per quanto riguarda i portici, le contravvenzioni dovrebbero naturalmente essere elevate, ma di sera la tolleranza dovrebbe essere totale, dacché essi sono liberi e riparati dalle intemperie e dalle intemperanze delle automobili, sempre di più e sempre più indisciplinate.

Per quanto riguarda il ponte della Gran Madre, non si dovrebbe mai percorrerlo in bicicletta, né sul marciapiede né nella carreggiata perché è davvero incasinato: i marciapiedi sono strettissimi, nella carreggiata c?è un pavé sconnesso, ci passa il tram e la stessa carreggiata si allarga e si restringe a metà del ponte facendo fare alle automobili uno zig-zag rapido e pericoloso. Senza contare gli ingorghi che seguono per chi, spalle alla chiesa, vuole subito girare a sinistra sul lungo Po, operazione vietata. Si sollecitano dunque i ciclisti ad attraversare il ponte bici a mano.

Interventi in sala Rossa di Federica Scanderebech (per il Fli) che chiede l?adeguamento della rete di piste ciclabili, e di Maurizio Marrone (Pdl) che chiede che vengano eliminate le piste ciclabili poco sicure e rimodernate le altre. Ovviamente cancellare una pista ciclabile come quella che dal centro arriva, passando per tutto corso Vinzaglio, 4 Novembre e Agnelli sembra paradossale, certo è che non è ad essa data la giusta manutenzione, che si giudica dovrebbe essere semestrale, dacché le radici degli alberi imperversano spaccando il cemento e facendo rischiare i ciclisti, che però, dobbiamo ricordare, svolgono un?azione meritoria non cedendo alle quattro ruote. Si meritano una pista ciclabile decente. Così come via Sacchi e giù di lì, fino al Lingotto, si merita una pista ciclabile, così come numerosissime altre direttive si meriterebbero.

Discorso a parte (e non comprensibile per uno che non viva a Torino) andrebbe poi fatto per la categoria di ciclisti che imperversa nel centro-città: quelli che sentono di avere la morale in tasca perché sono dotati delle due ruote e si permettono di disprezzare le automobili e addirittura di commettere atti vandalici (esempio che ho visto di recente: rigare i suv) e di non rispettare le regole del codice della strada che sì: anche i ciclisti debbono necessariamente rispettare!

Freddie
elzevirista@gmail.com


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Di Redazione Elzeviro.eu

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