Alla poco accorta Fornero è scappata di bocca la verità il 15/11/2012 ad Amsterdam, quando al Word Pension Summit ( Riunione al vertice della Pensione Mondiale) ha detto che la riforma attuata dal governo era necessaria per compiacere i mercati finanziari, che altrimenti avrebbero devastato l’Italia.
Pazzesco.
Un ministro della Repubblica ha affermato che l’interesse dei cittadini (sancito dalla Costituzione) non poteva essere tutelato a causa di forza maggiore. Non ci sono dubbi, lo Stato non esiste più. È stato cancellato dal potere delle banche e la costituzione è carta straccia. Già alla fine di giugno dalla bocca della Fornero era uscita una chicca:” Il lavoro non è un diritto, si deve conquistare anche col sacrificio”. Siccome l’Art. 4 è ben chiaro nel definire che la Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro, s’è salvata in corner dicendo che intendeva il “posto di lavoro”.
Comunque a legittimare questa boutade ci hanno pensato 435 parlamentari, votando a suo favore la mozione di sfiducia portata in parlamento (solo 88 le sono sfavorevoli). Meno male che stamattina, a dare una spolveratina alla costituzione ci ha pensato Napolitano, affermando che Monti non può candidarsi perché è senatore a vita. Chi scrive aggiunge che Monti non è mica così “folle” da deporre la casacca che gli rende 25mila euro al mese col rischio di un flop.
Già tempo addietro chi scrive aveva sollevato questa norma transitoria posta a sigillo della costituzione, ma a quanto pare da quei politici (supponenti e impreparati) che vogliono Monti premier a tutti i costi, non era stata presa in considerazione. Ma non finisce qui, occhio all’escamotage: dentro la nuova legge elettorale (che nessuno conosce perché non è ancora stato raggiunto l’accordo e forse non si raggiungerà), gatta ci cova.
Giuseppe Franchi (Noi automobilisti antieuropeisti – Naa)