L?immigrazione irregolare dalla Turchia cala del 95%.
Due continenti, due religioni, due bandiere diverse: una spigolosa, quella della croce, una sinuosa recante la falce di luna mussulmana. Confinanti, ma non amici: la Grecia e la Turchia sono da secoli in conflitto per questioni territoriali. Con l?avvento in Parlamento del partito di estrema destra Alba Dorata è stato compiuto un passo importante per arginare l?immigrazione selvaggia di quella porta che dall?Asia si apre sull?Europa. Una recinzione in filo spinato è stata eretta sulla linea di confine tra i due paesi. Una decisione del governo, ma su spinta ed iniziativa del partito con la cornice ellenica nel simbolo.
Di questa decisione potranno gioire i tedeschi, dacché la Germania è la destinazione prediletta dell?immigrazione irregolare turca.
Alba dorata |
In questo sembra che i cosiddetti duri e puri di quel partito abbiano proposto una soluzione che nulla ha di dissimile rispetto a quella presa dai liberalissimi Stati Uniti, ad esempio, per quanto riguarda il confine col Messico, mentre si tratta palesemente di una misura più morbida rispetto a quanto accade in Israele, costruttore di un muro che isola dal resto del mondo qualche appezzamento Palestinese a Gaza e all?interno di Gerusalemme.
La recinzione è lunga 10,5 km ed alta 4 metri. Il progetto è costato circa 3 milioni di euro e secondo alcune fonti citate dal quotidiano greco Kathimerini, ha già avuto un forte impatto sull?immigrazione irregolare, che sarebbe calata del 95%. Il muro blocca infatti uno dei prediletti passaggi di clandestini provenienti dalla Turchia (non necessariamente turchi) e diretti nel nostro continente.
Guardando alla conformazione geografica della Grecia è però facile immaginare che i flussi marittimi di immigrati irregolari non si siano arginati, ma è plausibile che qualche proposta a livello di controlli portuali più stringenti verrà presto avanzata dal terzo partito del paese.