Elzeviro Informazione indipendente
La politica spesso e volentieri adopera Esercito e Forze armate come mezzo mediatico di sfruttamento per innalzare alla gloria patria un determinato cartello elettorale.
Oggi vediamo che nemmeno tale pratica insulsa è più di moda. Essa almeno aveva il lato positivo di porre al centro del discorso mediatico le Forze armate: le vere istituzioni che difendono, uniche ed abbandonate, lo smalto appannato degli italiani nel mondo.
Mai come quest’anno, però, avremmo dovuto avere una copertura mediatica totale, non festosa, bensì luttuosa della Giornata delle Forze armate. Il 4 novembre è passato con la corona deposta da Napolitano al monumento del Milite ignoto e l’unica nota degna viene (verrebbe) da Monti che si reca in quel dell’Afghanistan, dove, anziché stringersi in affettuoso abbraccio ai commilitoni del 24enne alpino appena ucciso, parla inopportunamente di una prossima diminuzione del numero di soldati colà e si reca successivamente a dialogare con il suo omologo Kharzai.
Le beghe immobiliari di Di Pietro e della defunta Idv tengono banco anche oggi sulle prime pagine, mentre i pochi veri patrioti si mettono una mano sul cuore ed onorano i nostri soldati in un decoroso e partecipato silenzio.
