Comici, politici e magistrati

Quando crolla un governo all’improvviso e non c’è alternativa pronta che lo rimpiazza, succede quello che è successo in Italia: un assurdo governo tecnico imposto dal Presidente della Repubblica, l’allontanamento in massa dei cittadini dalla politica (che vogliono astenersi dal voto per amarezza, rabbia e delusione) e la nascita di gruppi di protesta.

Da noi, il boom l’ha fatto il M5s, che un esperto di marketing (Casaleggio) ha messo in rete con l’aiuto di un comico genovese (Grillo) che s’è rilevato una punta di diamante per aggregare la gente nelle piazze.
NOI AUTOMOBILISTI Antieuropeisti (N.A.A,), che ha nel suo interno storici e pensatori politici che nulla hanno da invidiare a quelli che si vedono in Tv , ha ben chiaro in mente quelle che possono essere le conseguenze: un’astinenza che può diventare anarchia ed ingovernabilità.

Con questo non si vuol dire che il nostro piccolo movimento antimontiano sia il toccasana per tutti i mali. Siamo perfettamente consapevoli che, se ci presentassimo alle elezioni, non andremmo oltre lo zero virgola. Una cosa però è certa. Con un numero cospicuo di rappresentanti in parlamento, N.A.A. non sarebbe certo inconcludente come gli attuali partiti. Siccome oggi è economia, noi ci occuperemmo di finanza, sovranità ed indipendenza, argomento che i nostri politici nascondono sotto il tappeto, ben attenti (anche) a non pestare i piedi ai magistrati, che quatti quatti, mentre tutti avevano gli occhi puntati sulle elezioni americane, si sono fatti rimborsare dallo stato il contributo di solidarietà che avevano versato. 

Gli esodati POSSONO e DEVONO aspettare. Loro no. In Italia abbiamo magistrati che fanno politica e politici che fanno i magistrati (di mestiere). Non meravigliamoci più di tanto se un comico fa politica. Siamo in democrazia, no? In fondo i politici (anche se non raccontano barzellette) sono comici (quando non addirittura patetici).