“Se questo è un uomo”

“Considerate se questo è un uomo, che lavora nel fango, che non conosce pace, che lotta per mezzo pane, che muore per un sì o per un no.” Vi ricorda qualcosa di odierno? Evidentemente, Primo Levi, aveva capito sin dall’inizio a cosa stava andando incontro l’umanità: al degrado. Viviamo ogni giorno nell’ipocrisia che le alte autorità ci fanno digerire mediante giornali e notiziari, con false notizie o magari dandoci l’illusione che tutto stia andando bene. Pochi sanno la verità, pochi sanno come stanno realmente le cose. Viviamo in un mondo in cui non è consentito sperare in un futuro perché, in fondo, non siamo certi che possa esserci neanche un domani. “L’Italia è in crisi, ma ne uscirà presto.” sentiamo di continuo, ma la verità è che non è l’Italia ad essere in crisi, né la Grecia o la Germania. E’ l’uomo! Come ci è entrato in questa crisi? Con le sue stesse mani, intrappolandosi nei suoi stessi schemi lungimiranti ad un mondo migliore e,ora, più cerca di liberarsi, più si aggroviglia nella ragnatela. Parafrasando i primi versi della Divina commedia “…mi ritrovai per una selva oscura ché la diritta via era smarrita…” Abbiamo perso la strada maestra, può capitare. E’ successo a Dante, ad Hansel e Gretel e ad Alice, ma, alla fine, tutti hanno ritrovato la loro strada. Forse per l’uomo ci sono stati dei problemi; magari lasciare molliche di pane sul percorso non è stata una buona idea, perché ci sono molti piccioni in giro. Allora basta intagliare le cortecce degli alberi o usare delle pietre per tenere sempre un punto di riferimento su cui poter ritornare, per capire dove sono stati commessi i nostri errori e meditare sulle soluzioni. Non è necessario cercare scuse e vane promesse quando la verità è ad un passo dalla ragione; proprio quella luce, lì infondo, quella stella talmente piccola, che quasi non si distingue tra le altre, ma che vediamo avvicinarsi sempre di più, giorno dopo giorno. La salita è dura, ma da lassù il panorama è grandioso.

Di Giuseppe Fioretto