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Veni, Vidi, Vici e…buona notte ai senatori

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All’interno di questa sezione inseriremo a puntate il libro scritto dal nostro redattore Roberto Crudelini: una divertente ricostruzione storica della storia di Roma a partire dalla dinastia Giulio Claudia.

Roma sotto il tallone della famiglia Giulio Claudia, attraverso guerre civili, assassini di Stato e…quant’altro


Introduzione

Le vicende affrontate in quest?opera rappresentano la fase centrale della storia di Roma, un periodo tra i più affascinanti ma anche tra i più complessi e oscuri. Gli storici non hanno ancora sciolto del tutto i dubbi sulle cause della crisi della Repubblica e del passaggio all?Impero. I fattori che determinarono questo vero e proprio terremoto politico furono probabilmente tanti, forse troppi per essere completamente ricostruiti: in primo luogo la crisi di un?intera classe politica non più in grado di far fronte al nuovo assetto sociale ma anche incapace di affrontare i grandi temi della politica internazionale. Poi la mancanza genetica, all?interno del senato, di uomini di spicco in grado di traghettare i vecchi valori nel nuovo sistema. Infine il sorgere da una delle famiglie più antiche di Roma di personalità assolutamente esplosive e carismatiche che riuscirono a prevalere con facilità su un tessuto sociale e politico ormai instabile e decaduto.

Giulio Cesare rappresenta il genio militare ma anche quella perfetta e lucida follia in grado di cambiare il corso della storia. Un uomo dal carattere complesso e indecifrabile e, per questo, non perfettamente riconducibile entro i rassicuranti schemi della psicologia moderna. Un uomo che si impadronì del potere con la forza di un uragano per poi scomparire in seguito con la stessa violenza devastante.
Augusto rappresenta il sigillo e l?inaugurazione di un sistema che pur tra luci e molte ombre fu in grado di traghettare la storia del mondo occidentale dall?antichità al Medioevo. Anche lui come il suo predecessore dotato di una personalità inavvicinabile dagli altri comuni mortali, un uomo amante della giustizia e dell?ordine sociale, in grado di risollevare l?impero ai massimi fasti ma anche di uccidere senza scrupoli chi si metteva contro i suoi interessi.
Tiberio, un imperatore dalla duplice personalità, grande amministratore ma anche incapace di dominare fino in fondo quello stesso mondo che lui aveva contribuito a mantenere. Caligola, lo psicopatico, il mostro sanguinario che tenne per quattro anni l?Impero sotto una cappa di terrore. Claudio l?idiota di famiglia che si rivelò, pur nella contraddittorietà della sua personalità, uno degli imperatori più saggi e lungimiranti della storia di Roma e che alla fine pagò il suo difetto maggiore: la sua debolezza nei confronti del mondo femminile. Infine Nerone, la rappresentazione del male in persona, più avversato dagli storici dello stesso Caligola, tristemente noto per le sue persecuzioni contro i Cristiani e per l?incendio di Roma, di cui è stato, almeno fino a ieri, il principale indiziato.
Ebbene, tutti questi personaggi, pur nella loro estrema diversità, stanno a testimoniare il punto più debole dell?intero sistema politico romano: la mancanza di una legge che regolasse il diritto alla successione del potere e quindi la sua totale dipendenza da fattori casuali e imprevedibili. Forse più a Roma che altrove era possibile che uno scemo o un idiota salisse al massimo potere. Una cosa che per i costituzionalisti di oggi rappresenta un?assoluta e inaccettabile “deformità” istituzionale. Eppure un simile sistema riuscì a trovare, non senza difficoltà e incidenti di percorso, le contromisure di volta in volta adatte a risolvere questa incredibile limitazione politica. Misure che noi giudichiamo inaccettabili in un moderno confronto democratico, ma che allora erano il naturale aggiustamento di un sistema che stranamente non aveva previsto le conseguenze legate agli eccessi della natura umana. Ecco quindi salire alla ribalta l?esercito e soprattutto il corpo dei Pretoriani che da garanti della vita dell?imperatore finirono per diventare provvidenziali “spazzini” di regime. Ricordiamo che fu grazie a loro se Roma riuscì a disfarsi di un Caligola, di un Nerone e più tardi di un Domiziano. Furono sempre loro inoltre a dare il potere a uomini come Claudio, Vespasiano o Marco Aurelio della cui onestà intellettuale e capacità governative non possiamo certo dubitare.

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Di Redazione Elzeviro.eu

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