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L’immigrato è sacro (l’italiano un po’ meno)

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E’ diventato l’icona del nostro tempo, l’eroe intoccabile per eccellenza, come il partigiano negli anni 1943-45. Per i migranti si fa di tutto: si cancellano leggi vecchie e se ne approvano delle nuove, naturalmente a loro favore. Si è addirittura giunti a rinviare a giudizio il leghista Roberto Calderoli (Vice presidente del Senato) per discriminazione ed istigazione all’odio razziale perché durante un comizio (non alla TV) ha osato dire che la ministra Hyenge gli sembrava un orango. Che La lega abbia esponenti di rilievo irriverenti è notorio, che parli a ruota libera senza peli sulla lingua, anche. Ma venir processati per una parola, a suo tempo seguita da scuse formali in parlamento, francamente è troppo (per non dire assurdo).Fra non molto basterà uno sguardo, non del tutto benevolo , per ravvisare gli estremi della discriminazione razziale nel pensiero di chi guarda. L‘abolizione del reato di clandestinità, la concessione della cittadinanza italiana ai bambini stranieri nati nel nostro territorio (ed altri favoritismi) porteranno ad una sopraffazione di fatto inaccettabile nei nostri riguardi. Non ci stupiremmo nemmeno più se, per evitare le disgrazie in mare, le nostre navi andassero ad imbarcare direttamente gli stranieri nei loro porti (come qualche giornalista come Lerner già ha proposto). In Italia la xenofobia ed il razzismo si esprimono in modo rovesciato. Gli emarginati siamo noi, colpevoli di subire quest’invasione senza muovere un dito per salvaguardare i nostri usi e costumi secolari. Tutto il mondo è paese sì, ma ogni popolo dovrebbe starsene a casa propria.

Giuseppe Franchi, Naa

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Di Redazione Elzeviro.eu

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