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PALERMO ? In Via Di Blasi, il 21 luglio del 1979, il Capo della Squadra Mobile di Palermo, stava prendendo un caffè, non sapeva che sarebbe stato l?ultimo della sua vita.
La sua morte era stata decisa dopo la scoperta del covo del suo assassino e il ritrovamento di due valigie, contenenti 500 mila dollari presso l?aeroporto di Punta Raisi.
Erano soldi per il pagamento di una partita di droga.
L?esecutore materiale dell?assassinio Boris Giuliano fu Leoluca Bagarella, poi catturato dalla DIA il 24 giugno del 1995.
Da allora Bagarella ha collezionato un numero incredibile di ergastoli, perché legato alla strage di Capaci, al sequestro e l?omicidio di Giuseppe Di Matteo, figlio del pentito Santino Di Matteo; all?omicidio del vice-brigadiere Antonino Burrafato; per l’omicidio di Salvatore Caravà; per l’assassinio di Ignazio Di Giovanni, e per gli omicidi di Simone Lo Manto e Raimondo Mulè.
Lo Stato e le Istituzioni oggi hanno commemorato il Questore Boris Giuliano.
Noi cittadini non dobbiamo dimenticare chi ha dato la vita per perseguire la legalità e la giustizia in una lotta senza quartiere quale è, appunto, quella alla mafia.
Giuseppe Morello
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