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Lo stalking UCCIDE?

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Palermo – Ieri pomeriggio si è finalmente conclusa la storia di Rosa Bonanno, giovane donna ribellatasi ad un uomo violento ed omicida. Leggendo queste righe, molti penseranno che abbia per errore scritto “finalmente“, invece di “tragicamente“.

Si sbagliano.
 

Le vittime dello stalking sono tantissime, e concludono il loro calvario “per questo ho scritto finalmente“, nella maggior parte dei casi, con un bel funerale. Rosa aveva provato a liberarsi dell’orco, lo aveva dapprima lasciato e si era rifugiata dalla mamma, con il suo piccolo di appena due anni. Ma non era servito, lui la continuava a perseguitare. Rosi per questo lo aveva denunciato, ben 6 volte, ma Benedetto Conti, non si rassegnava, quella donna, quell’oggetto del desiderio, quella cosa, era sua e tale doveva rimanere. E per questo l’ha uccisa con 15 coltellate, davanti al figlioletto.

A Palermo, nel giro di nove mesi, questo è il quarto femminicidio.

Ma che sia Palermo, Roma o Milano, poco importa.
 

Manca una seria norma legislativa per mettere fine al fenomeno. In Questura dicono di non potere mettere in sicurezza le donne, e sono tante, che sono soggette a stalking. Ma in un’era in cui tutto collegato, informatizzato, non si può pensare, “ESISTE“, ad un sistema che controlli lo stalker?

Perché gli stolker sono malati.
 

Di una malattia dalla quale non guariranno mai, il senso di possesso nei confronti di un altro essere umano. Un semplice braccialetto elettronico che indichi, alle forze dell’ordine, ma anche alla vittima,  l’avvicinamento del malato alla persona che rivuole la sua libertà.

Tutti noi siamo liberi, persino Dio ci ha dato il libero arbitrio, siamo liberi e responsabili delle nostre azioni, ma questo non ci deve fare dimenticare che la nostra libertà finisce là, dove inizia la libertà degli altri.

Giuseppe Morello

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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Di Redazione Elzeviro.eu

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