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Priebke. La verità fa ancora male

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Un bieco assassino o un uomo che ha eseguito pedissequamente gli ordini di guerra da buon soldato? (…)

Un giovane uomo di trenta anni durante la guerra, stava dalla parte sbagliata. Era molto in gamba come militare e gli furono affidati compiti di alta responsabilità. Un giorno a Roma vennero uccisi trentatré suoi compagni d?armi. Le regole di guerra imposte dai tedeschi erano chiare: si scatenò così l?eccidio delle Fosse Ardeatine, il cui truce anniversario ricorre in questo mese. Il terribile massacro d?innocenti italiani, fu conseguenziale. I partigiani avevano messo una bomba sul percorso di una colonna di giovani tedeschi che transitava periodicamente. Tutto lo spettacolo fu goduto dai tetti delle case, nella buia anarchia nella quale, ratto ratto, si dileguavano.
Per questo motivo l?uomo passò in una galera italiana, estradato dall?Argentina, dagli ottanta ai novantatré anni, a quest?età ottenne dei permessi lavorativi e solo negli ultimi anni, verso i 97 anni di vita, gli vennero concessi gli arresti domiciliari.
Un bieco assassino o un uomo che ha eseguito pedissequamente gli ordini di guerra da buon soldato?
La verità, come sempre, sta nel mezzo. Intanto è sorprendente constatare come l?ordinamento (e non solo) si sia accanito su dei poveri vecchi (e subalterni), come il capitano Erich Priebke. Anni 99.
Freddie ? elzevirista@gmail.com
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Di Redazione Elzeviro.eu

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