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Veloce presentazione informale dell’ex ministro dell’Interno (…)
Chierichetto, musicista, avvocato, Ministro dell?Interno, numero due del suo Partito (uno dei più grandi del paese), ma anche politico poliedrico che in giovane età partecipava a riunioni di marxisti, ma che disilluso lascerà poi la sinistra, pur restando, una parte del suo cuore, pulsante a sinistra (così affermò lui stesso).
La vera rivoluzione, dice Maroni, era, ai tempi, spodestare la Dc dal governo del paese, e Berlusconi, per cui è stato ministro a ripetizione, è stata una bandiera amica a cui affiancarsi per questa missione.
La sinistra non incarnava in alcun modo la politica del fare. Ad oggi però, nello spirito indipendentista del partito che rappresenta, Maroni è indipendente anche da questa bandiera amica, mentre viene inneggiato a gran voce dal suo partito: “Maroni Presidente del Consiglio”.
Questo è Roberto Maroni, una polimorfa personalità: quella del ministro irreprensibile che lotta, da vertice dell?amministrazione statale contro la mafia, e lo fa in maniera netta ed irreprensibile: scioglie consigli comunali, patrocina il lavoro della polizia e nei suoi mandati numerosi boss pericolosi latitanti vengono acciuffati.
Dall?altra parte invece la personalità leghista, quella un po? caciarona del nord contadino e industriale: quelle due realtà padane delle quali Varese, il centro nevralgico della Sua storia, condivide entrambi gli aspetti.
Freddie
