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Extraunione e la società degli uomini morti

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Extraunione e la società degli uomini morti

Raniero Michele

? 16,00

2013, 228 p., ill., brossura

Il Ciliegio (collana Pegaso)

Negli ultimi anni la letteratura fantasy ha vissuto una rigogliosa produzione. Questo genere trae linfa vitale dal capostipite J.R.R. Tolkien. Il signore degli anelli avendo fondato un genere (o avendo rivisitato in chiave moderna il poema epico/cavalleresco) ha generato degli stilemi, dai quali attingono tutt’ora molti fantasy. Tra questi elementi tipici si possono ritrovare la situazione di guerra, la tirannide, la crescita dei protagonisti che avviene durante lo svolgersi dell?avventura e altri.

Michele Raniero con Extraunione e la società degli uomini morti ha dimostrato di possedere un certo coraggio, o comunque una sfrontezza che dev?essere apprezzata. Egli ha scritto un romanzo fantascientifico/distopico, che però strizza molto l?occhio anche al fantasy tradizionale e si confronta con esso. Infatti si possono ritrovare molti degli stilemi di questo genere di letteratura: dei ribelli contro un potere centrale e tirannico, un giovane che è la chiave di volta di vicende che sono più grandi di lui, scontri che di certo anticipano future battaglie campali.

Extraunione e la società degli uomini morti è il primo libro di una tetralogia e in virtù di ciò non si può “sparare a zero” sulla trama, poiché essa è appena ad un quarto. Deve evolversi ed ampliarsi, perciò occorre dargli tempo. In ogni caso l’autore evita che la trama risulti scontata inserendo un elemento perturbante come i neutoniani. Questa invasione distingue Extraunione e la società degli uomini morti dal tipico romanzo dove c?è il tipico cattivo al quale si oppongono dei buoni. Inoltre essa porta ad un discorso di sfumature tra bianco e nero, bene e male che rende lo sviluppo degli eventi più incerto ed interessante.

Questo libro dev?essere visto come un primo passo che mette delle basi. E certo si possono (e si devono vedere) i limiti, come il lato distopico poco approfondito (che un lettore di 1984 di Orwell sente come mancante), oppure l?eccessivo attaccamento a temi tipici dei fantasy. Ma occorre tener conto che essendo la prima tappa di un percorso in quattro punti ci sarà tutto il tempo per ampliare, rivedere degli aspetti e migliorare in generale. Il che è un percorso documentato: si veda la saga di Harry Potter che crea un mondo, ma che non è tutto già tutto ne La pietra filosofale; anzi c?è persino un cambiamento di tono e di target (da bambini e ragazzi) nel corso dei sette romanzi.

Extraunione e la società degli uomini morti è un esordio letterario in cui a causa del mercato sovraffollato è difficile emergere. Data questa premessa non si possono nascondere (specie per onestà nei confronti dell?autore) i difetti, ma occorre tener conto dei pregi: un romanzo che si fa leggere con un trama che incuriosisce, con dei punti oscuri che se ampliati, tenendo conto delle critiche, possono davvero far fare un salto di qualità al tutto. Un libro che è una scommessa: va letto riponendo fiducia nell?autore, ricordandosi la giovane età e sapendone riconoscendo il potenziale.

Luca V. Calcagno

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Di Redazione Elzeviro.eu

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