VICENZA – Anche la Chiesa, vittima sempre più comune dell’accattonaggio dei rom all’uscita ed all’entrata delle funzioni religiose, deve reagire.
I nomadi per lungo tempo hanno stazionato sotto il porticato della parrocchia, nel vicentino, e non facevano altro che oziare e sporcare, disturbare i frequentatori ed i passanti. Il consiglio pastorale della comunità San Pio decimo ha dovuto, con rammarico e sofferenza, chiamare i vigilantes: gli stessi prelati hanno parlato di “decisione inevitabile visto il fallimento dei percorsi di integrazione intrapresi con queste persone“.
Don Ferdinando è naturalmente rammaricato, ma prima di chiamare le autorità ha tentato di accogliere i nomadi, che avevano già fatto spostare di forza i comuni barboni della zona: la situazione che vedeva delle regole concordate di chiusura di un occhio nei confronti dei barboni che comunque si comportavano decentemente è saltata in aria allorquando i nomadi ivi si sono stabiliti. Nemmeno le poche regole concordate sono infatti state rispettate dai rom: alcol, muri sporcati e insozzati e baccano nottetempo sono state le motivazioni che hanno spinto il prete a chiamare i vigilantes.