Home / Altre rubriche / Kirche und Welt / Lettere papali

Lettere papali

Condividi quest'articolo su -->

Papa Francesco e l’emerito Benedetto XVI hanno mostrato al mondo, il mese scorso e il I di ottobre, una significativa lezione di confronto e dialogo. Il primo ha concesso lettera e intervista al fondatore de La Repubblica; il secondo ha risposto alle provocazioni del matematico e ateo Odifreddi.

Lettere dai toni diversi, per la diversità dei due interlocutori. Eugenio Scalfari è un agnostico, che nutre una certa curiosità per Cristo. Piergiorgio Odifreddi, invece, fa parte di una religione atea, sul “modello” spinoziano, che vede la scienza come una gnosi superiore alla fede cristiana. Ma questo non gli impedisce di avere un approccio realistico; di fatti riconosce che l’ordinamento dell’universo è mistero. Così papa Francesco si è mostrato più pastorale, mentre Benedetto XVI è stato teologale-filosofico.

Interventi, i loro, che hanno stupito e provocato gioia ma anche confusione e preoccupazione, sia dei credenti che dei gentili. Il vaticanista Sando Magister, per esempio, sul suo blog (Settimo cielo) ha commentato l’evento, non senza ironia, con “concorsi letterari”, visto che le lettere sono arrivate una dietro l’altra. Si teme, in generale, che Papa Francesco, in particolare, abbia mostrato di cedere,di fronte alla stampa e alle idee laiciste e illuministiche. Nulla di tutto ciò, dal momento che prima di tutto i due pontefici non si sono mai messi d’accordo sull’invio delle lettere. Tutto è avvenuto in modo spontaneo, da entrambe le parti; si pensi che già ad agosto si vociferava della risposta del papa emerito. E poi, si guardi l’aspetto più importante.

Le missive dei due pontefici non sono un gesto di cortesia o, peggio ancora, espressione di ingenuità e cedevolezza. Perché lo dimostrano molto bene la lettera a Scalfari e l’intervista di ottobre del sommo pontefice. «Penso vi siano, in particolare, due circostanze che rendono oggi doveroso e prezioso questo dialogo. Esso, del resto, costituisce, come è noto, uno degli obiettivi principali del Concilio Vaticano II [?] La prima circostanza [?] deriva dal fatto che, lungo i secoli della modernità, si è assistito a un paradosso: la fede cristiana, la cui novità e incidenza sulla vita dell’uomo sin dall’inizio sono state espresse proprio attraverso il simbolo della luce, è stata spesso bollata come il buio della superstizione che si oppone alla luce della ragione. Così tra la Chiesa e la cultura d’ispirazione cristiana, da una parte, e la cultura moderna d’impronta illuminista, dall’altra, si è giunti all’incomunicabilità. È venuto ormai il tempo, e il Vaticano II ne ha inaugurato appunto la stagione, di un dialogo aperto e senza preconcetti che riapra le porte per un serio e fecondo incontro. La seconda circostanza [?] deriva dal fatto che questo dialogo non è un accessorio secondario dell’esistenza del credente, ne è invece un’espressione intima e indispensabile».

Questo era presente nella lettera, nell’intervista abbiamo citati san Paolo, sant’Agostino e san Francesco. Dimostrazione che papa Francesco è in continuità col predecessore e specialmente con la Chiesa. Nessuna rottura, dunque, con la tradizione; con buona pace di Scalfari, visto che nel suo commento alla missiva aveva espresso commenti contrari.Il papa emerito, con la sua risposta a Odifreddi, ha poi tolto definitivamente ogni preoccupazione. Pur aprendosi al dialogo e al confronto rispettosi, sul giornale più laicista d’Italia, non  si è dimostrato debole; anzi, ha ricordato all’irriverente matematico che la teologia non è priva di “scientificità”, giacché ha sempre unito la fede alla ragione, e la ragione alla fede. Inoltre, gli ha ricordato che la sua religione atea resta vuota, perché non dà risposte a domande fondamentali: perché esistono la libertà, l’amore e il male?Per concludere questo articolo. Chi scrive consiglia a se stesso e ai lettori di raccogliere il materiale che i due papi hanno espresso dal 4 al primo di ottobre. Materiale in forma di lettere e intervista, certo; ma che sembra comporre una seconda Enciclica (non ufficiale, ovvio), dopo la Lumen Fidei, che aiuta i cattolici a farsi valere in un mondo di tenebra.

Condividi quest'articolo su -->

Di Redazione Elzeviro.eu

--> Redazione

Cerca ancora

Gli auguri di Natale dell’Ayatollah Khamenei

ITALIAN VERSION   Nel nome di Dio, il Clemente, il Misericordioso   Porgo gli auguri …