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La Sindone: una fotografia sull’eterno

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La Santa Sindone di Torino è senza dubbio l?oggetto più misterioso della storia dell?umanità.

Un oggetto che ha calamitato l?attenzione di migliaia di studiosi in svariate branche della scienza (medici, anatomopatologi, chimici, botanici, fisici). Secondo la tradizione cristiana questo lenzuolo di lino, su cui molti secoli fa si sarebbe impressa l?immagine misteriosa di un corpo umano, avrebbe contenuto la salma di Gesù Cristo. Quello che ha dell?incredibile è il modo ancora inspiegabile in cui si è impressa la suddetta immagine.

In uno studio fotografico di Torino nel 1898 si scoprì in seguito ad una foto sullo stesso lenzuolo che il negativo della stessa altro non era che la fotografia tridimensionale dell?uomo che vi era stato deposto. In pratica l?immagine impressa sul lenzuolo sarebbe a sua volta un?immagine al negativo della spettacolare foto che apparve agli occhi di un esterrefatto fotografo quel lontano giorno di fine secolo a Torino. L?immagine è quella di un uomo che ha subito senza dubbio il supplizio della croce e che prima è stato fustigato e in qualche modo ferito al capo. Oltre all?immagine ci sono anche i segni del sangue versato, segni ben distinti a loro volta dall?immagine in questione.

Nel 1988 quando a Torino era vescovo Mons. Ballestrero, la Sindone venne sottoposta all?esame del Carbonio 14 con un risultato inaspettato: la stessa, in base a questo test, risalirebbe ad un periodo compreso tra il 1260 e il 1390, in pratica sarebbe un falso medievale. Tali risultati sono stati più volte contestati da altri studiosi che hanno sostenuto il possibile ringiovanimento del lenzuolo a causa del carbonio proveniente da CO accumulatosi nei secoli dalle centinaia di migliaia di pellegrini accorsi ad ammirare e a venerare il Sacro Lino. Altri hanno sostenuto la modificazione e il degradamento dello stesso tessuto in seguito all?aggressione lenta e inesorabile di funghi e batteri che ne avrebbero alterato la composizione chimica causando quindi un?alterazione dello stesso carbonio. Altri ancora che il tessuto prelevato per il test sarebbe stato un tessuto al 60% non più originale ma in parte frutto di innesti di tardo periodo. Importanti sono stati gli studi del patologo Baima Bollone di Torino che si è concentrato sulle macchie ematiche presenti sull?immagine. Ma l?ipotesi più rivoluzionaria e sconcertante al tempo stesso è quella che alcuni studiosi americani hanno proposto alcuni anni fa e che di recente è stata riproposta e confermata dall?Università di Padova nella persona del professor Giulio Fanti docente di ingegneria meccanica.

Ebbene secondo questa teoria l?immagine si sarebbe impressa sul lino in seguito ad una vera e propria esplosione di energia radiante. Una simile ipotesi, se confermata getterebbe una luce definitiva non solo sull?origine dell?immagine sindonica ma anche su quello che è il fondamento stesso della religione cristiana: ovvero la resurrezione di Gesù. Su quali fatti si basa questa incredibile e quasi fantascientifica ipotesi? Ebbene il punto di partenza è che l?immagine si sarebbe impressa solo sulla parte più superficiale del lino, per intenderci solo sulla parte più esterna di ogni singolo filo di lino. Ma non è tutto, ogni singolo filo è composto da un centinaio di cosiddette fibrille, ebbene l?immagine si sarebbe impressa solo sulle fibrille più esterne e non su quelle interne e inoltre, andando a studiare ogni singola fibrilla, tracce dell?immagine si sarebbero formate soltanto nella parte più esterna della stessa micro fibrilla. Un altro aspetto strano è che nel lino non sono state riscontrate tracce di decomposizione in corrispondenza della bocca e degli orifizi e neppure scie di sangue, sbavature che avremmo dovuto trovare se il cadavere fosse stato trafugato. L?ipotesi quindi da cui partiamo è che da quanto sopra il corpo sembra essersi volatilizzato, smaterializzato dopo circa una quarantina di ore dalla sua deposizione. La fisica non è ancora in grado di spiegare questo ipotetico fenomeno ma allo stato attuale dei fatti sembra essere l?unica soluzione ipotizzabile.

Possiamo comunque spiegare il perché si sia potuta formare l?immagine. L?ipotesi, sempre sostenuta dal professor Fanti, è che il lino sarebbe stato impresso dall?immagine in seguito ad un fenomeno elettrico di svariate migliaia di volt. Un fenomeno che avrebbe causato a sua volta quello che gli scienziati chiamano effetto corona: in pratica è stato dimostrato che in seguito a un?esplosione di energia elettrica di tale potenza si verifica una separazione molecolare che causa un trasporto di elettroni i quali come prodotto secondario possono causare una forte intensità di luce. E sarebbe proprio questa luce ad essersi impressa misteriosamente sul lino. Da qui alla resurrezione vera e propria il passo sembra breve: la Sindone sarebbe quindi la fotografia del momento esatto in cui il corpo di Gesù sarebbe stato inondato dall?energia della resurrezione, un?esplosione di una potenza tale da lasciare impresso addirittura il lino in cui era steso il corpo.

Di fronte a una simile incredibile ipotesi non possiamo che rimanere in silenzio e lasciarci abbandonare ad un atto di fede, una fede però non ingenua e irrazionale ma suffragata e sul punto di essere dimostrata dalla scienza stessa. Un?altra curiosità che sembra incredibilmente confermare quanto sopra: se andiamo a leggere il Vangelo di Matteo quando descrive la trasfigurazione di Gesù al capitolo 17, versetto 2, leggiamo: ” Là di fronte a loro, Gesù cambiò aspetto: il suo volto si fece splendente come il sole e i suoi abiti diventarono bianchissimi come di luce” . Questo è uno dei passi più misteriosi del Vangelo, parole che sembrano aprirci una porta sull?eterno e sull?inspiegabile, quell?eterno di cui la Sindone sembra essere fedele e clamoroso testimone fotografico.

di Roberto Crudelini

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Di Redazione Elzeviro.eu

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