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La vittoria delle “A” di Bologna: 59% di Pirro!

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“Finché la Scuola in Italia non sarà libera, neppure gli italiani saranno liberi”. Con queste parole don Sturzo, il fondatore del Partito Popolare Italiano (18/01/1919), negli anni ’50 invitava la politica a difendere la possibilità per un cittadino di scegliere tra la scuola pubblica e privata: espressione di una libertà giusta. Sembra, però, che nella Bologna dei nostri giorni non la pensino così. Infatti, domenica 26 maggio, i bolognesi sono stati chiamati alle votazioni del referendum consultivo sui fondi comunali per le private dell’infanzia. Vi erano due opzioni: A contro; B a favore. Ha vinto la A dei promotori che chiedevano di destinare quelle risorse, circa un milione di euro ogni anno, alla scuola pubblica.

Vale la pena chiedersi, per capire meglio, ma tale referendum era necessario? Chi lo ha proposto e perche’?Andandosi ad informare, emerge subito che il comune di Bologna e le scuole dell’infanzia paritarie risultano legati grazie a delle convenzioni, da poco piu’ di vent’anni (dal 1995). Sono state introdotte dal sindaco Walter Vitali (Pds), nel contesto, tra l’altro, di una situazione politica già assestata fin da quando c?era la democrazia cristiana e il partito comunista al governo del capoluogo emiliano.Tali convenzioni garantiscono un risparmio per i cittadini, dato che alle scuole paritarie bastano poco piu’ di un milione di euro per garantire ad oltre 1.736 bambini la materna; cosa che la scuola statale non riuscirebbe a fare, per mancanza di posti e per problemi di spesa.

Quindi a Bologna vi e’ una situazione che vede istituti statali, comunali e privati concorrere per offrire il servizio migliore possibile. E questo e’ tutelato sia dal PD guidato dal sindaco Virginio Merola, sia dal PDL. Teniamo anche presente il fatto che questo e’ in linea con l’articolo 33 della Costituzione (che ricorda che l’arte e la scienza sono libere come libero ne e’ l’insegnamento); e la riforma Berlinguer nel 2000 l’ha confermato: ricordando che la definizione “pubblico” non significa statale ma servizio. E la scuola privata offre un servizio pubblico, giacche’ in Italia la scuola pubblica è sia quella statale sia quella gestita da privati e paritaria.Se non e’ il PD ad opporsi alle convenzioni tra comune e scuole paritarie bolognesi, allora chi e’ che si oppone ad esse? Quali motivazioni valide ha per mettere in discussione la validita’ delle convenzioni?

Motivazioni valide: nessuna, solo giochi di potere e ideologiche. Chi si oppone fa parte di Sel, dell’Uaar ( l?Associazione degli atei e degli agnostici razionalisti) di tante associazioni della societa’ civile, il M5S, la Fiom, i sindacati di base, i collettivi studenteschi e, strano ma vero, perfino Casapound (movimento politico di ispirazione fascista). E’ proprio Sel che dimostra i giochi di potere. Il partito di Nichi Vendola e’ alleato del Pd, con cui condivide il governo della citta’ di Bologna. Il fatto che si erga come guida di quel folto gruppo anti-paritarie dimostra di volere indebolire l’alleato, per esercitare piu’ influenza alla maggioranza. Le motivazioni piu’ ideologiche, invece, sono rappresentate dall’Uaar, poiche’ i suoi membri sostengono che le scuole non dovrebbero essere affidate ai privati, a maggior ragione se cattolici. Peccato dimentichino la liberta’ di scelta delle persone: una competenza che va ben oltre il potere degli atei, per fortuna. Sia loro che Sel e il resto del gruppo della “scelta A” sotengono di aver ottenuto una vittoria gloriosa col 59% dei voti. In realta’ e’ una vittoria di Pirro, poiche’ nella storia delle votazioni bolognesi e’ quella che ha mostrato la piu’ bassa affluenza: 1 bolognese su 3 e’ andato a votare, contando Romano Prodi e il cantautore Guccini (per la scelta A) e anche questi rappresentano la serieta’ del referendum. Oltre all’affluenza bassa, c’e’ da rivelare che se le convenzioni tra Comune e paritarie dovessero essere tolte, quelli dell’Uaar, Sel e compagnia bella si ritroverebbero ad avere a che fare con piu’ di 1500 famiglie con problemi nel collocare i propri figli a scuola. Altro che vittoria di Pirro: disastro!

Tutto questo stare in Emilia-Romagna mi ha fatto venire in mente che tale Regione e’ famosa per avere persone che combattono cose buone. Pensiamo alla Parma di Federico Pizzarotti, dove e’ stato abolito il quoziente Parma: con l?applicazione del Quoziente Parma, si abbandonavano le vecchie modalità di calcolo delle tariffe di accesso a servizi pubblici (nidi, servizi per gli anziani, ecc.), basate su scaglioni di ISEE. Il calcolo dell?ISEE corretto, e conseguentemente dei costi per una famiglia, diveniva più aderente alla reale situazione familiare, tenendo maggiormente in considerazione elementi quali il numero dei figli e la presenza di anziani o disabili.

Si’, questo, che rappresentava qualcosa di realmente valido della “vecchia politica da prendere a calci” (direbbe Grillo) e’ stato abolito, perche’ a proporlo era stato il PDL. Certo il movimento 5 stelle, come tutti i movimenti rivoluzionari, tende a demonizzare tutto il passato, in vista del futuro bene che portera’. Ma questo mito a Parma e’ caduto, come anche a Bologna.Per fortuna, barlumi di Speranza giungono dal sindaco di Bologna, Merola, che ha tutta l’intenzione, collaborando con i suoi, col PDL, la Cisl, la Curia… di non volere rovinare un lavoro che unisce cattolici e laici, nell’offrire un servizio rispettoso della liberta’ individuale. Come direbbe don Sturzo, citato all’inizio, la possibilita’ di scegliere la scuola dove mandare i propri figli e’ sintomo di una civilta’ rispettosa dell’uomo. E poi per una volta, possiamo dire guardando Bologna: e’ possibile trovare soluzioni comuni, anche con gli avversari politici. Ricordiamo sempre. Non appariamo con colori politici ma come uomini; ecco la base comune da cui partire per costruire.

Scritto il 30 maggio: giorno di Santa Giovanna d’Arco

Per approfondire c’e’ un interessante articolo su Tempi:

http://www.tempi.it/atei-uaar-contro-i-soldi-alle-scuole-private-cattoliche-ma-non-serve-la-fede-per-capire-questi-numeri#.UaMw2KJAQ1F

Sul Quoziente Parma dici molto un articolo su “La nuova bussola quotidiana”:

http://www.lanuovabq.it/it/articoli-quoziente-parma-addio-5401.htm

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Di Redazione Elzeviro.eu

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