Erga omnes

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Frà Bersani guardingo, prudentissimo ed accorto, ha di fatto già modificato la proposta di governo, dichiarandola “erga omnes”: verso tutti. Non avrebbe ahimè potuto fare altro, viste le agitate acque in cui naviga il suo tentativo ed il futuro nero a cui andrebbe incontro in caso d’insuccesso. Se il segretario Pd non formasse un esecutivo, uno qualunque, come si dice in gergo egli sarebbe proprio “out”.
Non solo perderebbe una storica occasione ma pure la segreteria, la notorietà, i benefits e le amicizie a Siena. Però non facciamoci incantare da sibille e sirene di regime, che dipingono ogni tramonto a fosche tinte, pur di farci intendere che d’un premier c’è bisogno quanto delle medicine.
Prospettandoci sempre il terrore del voto anticipato come fosse l’Ade. L’irta strada che porta ad elezioni è lunga e accidentata, si tratterebbe dopotutto dell’estrema ratio. Nessuno degli scrivani maggiordomi fa notare che sir Napolitano si trova nel semestre bianco e non può sciogliere le Camere per un’altra volta. Dopo il Bersani si proverebbe certo un successivo incarico, stavolta di natura tecnica od istituzionale. Poi si dovrebbe comunque eleggere il novello vegliardo al Quirinale, e lì la battaglia sarà feroce tale a Stalingrado, di quelle all’ultimo sangue per davvero, tipo “o Roma o morte”.
Dati gli insindacabili poteri e la delicatissima funzione appannaggio del Capo dello stato, in questi tristi decenni dove la casta politica azzoppata non è da tempo in grado di selezionare decisioni sagge e popolari. Per giungere nuovamente alle urne ci vorrebbero almeno un mese di magheggi, di moine, finte minacce e veti incrociati, così che in fondo stremati si metterebbero perciò d’accordo a causa dello sfinimento. Come ai bei tempi del pentapartito! 
Il cancelliere in pectore del Pd, malgrado il porcellum, non detiene una maggioranza solida neppure dentro al suo partito. Ci pensate poi a Monti ed alla Lega se tornassimo al seggio? Preferirebbero l’esilio in Amazzonia. Ma anche il Grillo non parlante forse intuisce che i suoi freschi eletti non sono affatto immacolati nè contenti. Non dimenticate che non c’è mai stato nella storia un parlamento di ferrei nominati e fedeli inservienti come questo. Allora su, smettetela con codesta sceneggiata e spartitevi quel poco che avanza della torta, sistemando il vostro privilegiato entourage. Boldrini docet
Luigi Cardarelli

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Di Redazione Elzeviro.eu

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