“E’ giunta l’ora che certe eminenze straniere si cuciano la bocca dinanzi al conflitto pre-elettorale di un paese diverso dal loro”.
I conservatori di centrodestra europei, dimentichi che il Pdl, partito a vocazione personale di Berlusconi, è il primo partito in seno alla coalizione, minacciano di espellere il Cavaliere per alcune sue affermazioni definite sdegnosamente populiste, e confermate nei fatti dalle alleanze con le forze antieuropeiste della Lega Nord e de La Destra. E fin qui, alcuni rilievi potrebbero essere mossi dal fatto che le critiche, populiste o meno, di Berlusconi, si rivolgono all’asse finanziario franco-tedesco (non è questa la sede per valutare se siano solo espletamenti meramente elettorali) ed i rimbrotti del Ppe provengono niente meno che da Joseph Daul, importante popolare europeo francese.
Altri rilievi più pregnanti potrebbero essere mossi contro un “partito”, quello del Ppe, che si ribella contro il suo seno: quel Pdl che per anni gli ha permesso, grazie all’irrefrenabile consistenza elettorale pidiellina, di giganteggiare nel Parlamento europeo.
Il rilievo che desta più preoccupazione, invece, è quello che concerne l’individuazione (da Monti non voluta) dell’attuale Premier italiano come il candidato ufficiale del Partito popolare europeo.
Punto primo: alcun candidato può essere indicato da un partito che è in realtà una coalizione all’interno dell’organo sovranazionale denominato Parlamento europeo.
Punto secondo: il premier certo non gradisce, in un momento di crisi come l’attuale, di venire indicato come il candidato di quell’Europa tanto invisa alla popolazione, oltre ad essere già malvisto da ampie fasce della popolazione impersonando l’incontrastato candidato delle potenze creditizie (le banche) e finanziarie.
E’ giunta l’ora che certe eminenze straniere si cuciano la bocca dinanzi all’imminenza del conflitto elettorale di un altro paese. Non fosse altro per una questione di rispetto che uno dei paesi più popolosi e fondatori dell’Unione merita in un momento di ferrata campagna elettorale. E con questo non si vuole difendere Berlusconi dalla sua assurda condotta lunatica e che, a quanto può apparire si rivolge più agli interessi di partito e personali che a quelli del paese.
Home / Affari di Palazzo / Politica interna / Il candidato del Ppe è Monti, Berlusconi a rischio espulsione
Cerca ancora
La furia cieca e lo stridor di denti della sinistra sconfitta
Dopo il successo clamoroso di “Fratelli d’Italia” si scatena nel paese la furia scomposta di …
Cerca ancora
La furia cieca e lo stridor di denti della sinistra sconfitta
Dopo il successo clamoroso di “Fratelli d’Italia” si scatena nel paese la furia scomposta di …