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Mattarella, caroselli e tric e trac

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Mattarella Presidente‬: chiaramente approfittiamo di questi giorni, fino all’insediamento, per esprimere la gioia di siciliano per la elezione di quello che si considera un rottame della ‪Democrazia Cristiana riciclatosi alla grande con gli alleati ex(?) comunisti dei bei tempi.‬ 

Tengano presente i cortesi lettori eventualmente interessati che, dal giorno del prossimo insediamento, continuando a criticare (anche satiricamente) potremmo finire tutti in galera sotto la “democratica” accusa di “vilipendio del Capo dello Stato”. Partiamo dallo incredibile entusiasmo che ha travolto generalmente i media folgorati dalla “ascesa” di Mattarella all’empireo quirinalesco… in Rai ho ascoltato (a RadioTiranauno) e visto pianti di gioia ed esaltazione: l’Angelo della democrazia (cristiana) era calato sul popolo!… idem su SkyTg24, emittente al servizio di Renzi, per l’occasione prestata al trionfo della operazione “fregaNazareno”. Per il resto ho soltanto testimonianza di altre persone, ma sembra proprio che il tono dei mezzi di comunicazione sia stato lo stesso: grande uomo, grande giurista, grande politico, grande “Presidente”.., mah!

I primi dubbi sono sorti sentendo il sindaco di Palermo Orlando ed i politici siciliani (di tutti gli schieramenti) parlare di una “Sicilia in festa” e di “siciliani orgogliosi” per il conterraneo al Quirinale.
Lasciamo perdere la nostra personalissima idea che stare al Quirinale in “questa” Repubblica sia piú una cosa disdicevole piuttosto che un “onore”, possiamo però giurare di non avere assistito ad alcun carosello trionfante di siciliani con vessilli tricolori e della Trinacria a Catania. Abbiamo chiesto pure se lo stesso fosse accaduto a Palermo od altra città della Sicilia, ma ci stato riferito di sì: niente “caroselli di auto” e che non si era neppure udito un tric trac di sonoro consenso per Mattarella.

Pudicamente confesso che alcuni mi hanno, per l’occasione, chiesto “chi mi…a è Mattarella ?”… ma trattasi di “populisti” che non conoscono i “tesori” di Sicilia. Poi, riandando a memoria ai tempi belli della mia gioventù (e consultando internet), ho fatto mente locale sulla attività pubblica rappresentata da Mattarella…in Sicilia tutta concentrata nella Democrazia Cristiana. Non importa in quale corrente e con chi; andando più volte al governo era espressione della unità del partito, mica della differenziazione. Per chi scrive, minuscolo oppositore dello “scudo crociato” siciliano e nazionale, non faceva alcuna differenza: Zaccagnini, Andreotti o De Mita ed altri pari erano e sono. Neppure mi sorprese più di tanto il percorso intrapreso dagli eredi di Moro con il partecipare attivamente alla creazione di Margherita, Ulivo ed altre aggregazioni agresti tutte tese al mantenimento di posizioni politiche e pure di carriera professionale per gli ex-Dc. Quando poi mi ritrovai Mattarella, ministro della Difesa protagonista della aggressione Nato alla Serbia mediante “uranio impoverito”, nessuna sorpresa…solo un D’Alema e soci cattocomunisti potevano bombardare senza scrupoli i “compagni” serbi.

Poi, in seguito,tutto il resto…fino alla Corte Costituzionale. C’è qualche italiano che abbia fiducia in questo organo dello Stato? Molto pochi, non lo scrivo io bensì sondaggi di questi giorni.
Per sintetizzare quanto già si è capito, certamente Mattarella non ci piace proprio come Presidente. Lo riteniamo un uomo della partitocrazia e, per giunta, espressione di una visione cattocomunista della società tesa ad occupare qualunque spazio in ragione di una ipotetica superiorità morale e politica di questo schieramento.

di Vincenzo Mannello

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Di Redazione Elzeviro.eu

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