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Nemo profeta in patria est

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Il buon Grillo ieri si è presentato in scooter nella sua Genova per solidarizzare con i suoi concittadini e, come era prevedibile, si è preso una bella selva di fischi e di vaffa. Chi gli ha urlato di prendere la pala in mano e di venire in mezzo al fango a spalare, chi lo ha semplicemente insultato paragonandolo al resto di una classe politica ormai detestata dalla maggioranza della popolazione italiana. Grillo non era forse a conoscenza dell’antico detto secondo cui è più difficile spesso essere accettati dai propri concittadini che non dagli altri forse perché gli altri in genere ti conoscono meno. Destino che accomuna il prode Grillo a ben più illustri predecessori, tra cui lo stesso Gesù che, quando andò a predicare nella sinagoga della sua Cafarnaovenne insultato e cacciato dai suoi stessi concittadini e un certo Dante Alighieri costretto a peregrinare e a errare lontano dalla sua Firenze.

 

Grillo, forse sapendo a cosa sarebbe andato incontro, come ha giustamente osservato Oscar Giannino, lo ha comunque fatto accollandosi tutti i rischi e…i fischi del caso. Di questo bisogna almeno dargli atto e…in un paese mortificato e mortificante come il nostro non è comunque cosa da poco. Detto questo e riconosciuto a…Cesare quello che è di Cesare, bisogna anche riconoscere quello che spetterebbe al Popolo Italiano e che viene costantemente eluso e negato nonostante, come ha detto lo stesso Grillo, le palate di merda che quelli del suo movimento sono abituati a spalare in Parlamento. Il nostro Governo sembra infatti prediligere lo sperpero del già poco denaro pubblico a disposizione in nome di un’accoglienza migratoria ormai invisa a nove italiani si dieci, denaro pubblico che avrebbe potuto e dovuto invece essere incanalato e utilizzato anche per le opere di bonifica del territorio.

 

Stiamo parlando di quelle opere pubbliche di tutela del territorio che vengono sempre promesse in fase elettorale ma che poi vengono puntualmente disattese quando ci si accomoda nelle varie poltrone del potere, salvo poi fare la conta dei morti e dei danni quando arriva puntuale l’ennesima catastrofe naturale. Denaro pubblico che dovrebbe essere speso per rendere più decoroso il soggiorno in Italia dello stesso…Popolo Italiano e non di chi si accomoda nel nostro paese con la pretesa di non dare nulla ma di ricevere solo e…guai se non glielo danno. Diamo atto allo stesso Grillo che ha sempre messo in evidenza il problema della immigrazione selvaggia, un fenomeno non più sostenibile, almeno non più alle condizioni che ci siamo caricati a causa di populismi e pietismi di matrice marxiana-europeista.

 

Grillo dovrebbe però fare anche una bella autocritica e…dalle molte parole urlate da quando si è gettato nella mischia politica almeno provare a passare a qualche fatto concreto perché gli Italiani sono stanchi della politica loquace ma inefficace degli ultimi anni. Il nostro paese non ne può più di demagoghi, di sofisti di mezza tacca e imbonitori: mai come oggi servono i fatti, qualcosa che si possa toccare con mano e riconoscere come utile e produttivo per il paese e per il nostro progresso civile e politico. Ma dubitiamo che, alle condizioni politiche attuali, si potrà mai ottenere. Nemo profeta in patria est e forse…il Messia deve  ancora venire.

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Di Roberto Crudelini

Nato nel 1957. Laureato in Giurisprudenza, ha collaborato con Radio Blu Sat 2000 come autore e sceneggiatore dei Giornali Radio Storici, ha pubblicato "Figli di una lupa minore" con Rubettino, "Veni, vidi, vici" e "Buona notte ai senatori" con Europa Edizioni e "Dai fasti dell' impero all'impero nefasto" con CET: Casa Editrice Torinese. Collabora con Elzeviro.eu fin dalla sua fondazione, nel 2011.

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