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Il pinocchietto nazionale

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A Renzi sta crescendo il naso per le bugie snocciolate a tamburo battente.
Aveva detto: “se entro il 10 giugno non va in porto la riforma del senato, lascio la politica“. Ovviamente non ci pensa neppure, va di qua e di là (Vietnam, Shanghai) per “aprire l’Italia al mondo“, dimenticando le riforme nei cassetti di palazzo Chigi. Nessuna paura, sa benissimo che da giovedì (12/ 6) gli italiani si tufferanno nei mondiali di calcio e chiuderanno un occhio sulla situazione che è rimasta invariata a causa dei numerosi intoppi.

Alla Ue ,invece, non sfugge nulla, e dopo aver ripetuto le stesse cose che diceva nel 2011, ha fatto pure notare che gli ormai famosi 80 euro sono stati attribuiti in base a stipendi datati, senza tener conto di eventuali cambiamenti (da più parti si mormora anche che i calcoli sulle coperture sono sbagliati). Nessuna paura, i soldini “regalati” rientreranno nelle casse erariali con una bella manovrina a settembre. Renzi non è il salvatore della patria, già il 67% degli italiani se n’è accorto, come hanno rilevato i sondaggi di Ballarò (10/ 6). Ha stravinto le europee grazie all’astenzione del 42,78%, alle truppe cammellate del partito ed a un gruppo di faciloni che non vedono al di là del proprio naso scambiando l’ottone per oro. Staremo a vedere se cambierà anche opinione sui “ladri che devono essere sbattuti fuori a calci nel sedere”, se mai la magistratura pizzica qualcuno che gli sta a cuore. In Italia ci sono 11 persone in galera per corruzione e 46 per peculato, mentre in Germania, per reati contro la Pa, ne stanno dietro le sbarre 8700. Il nostro premier, così bravo nella comunicazione, tra il serio ed il faceto dirà che i tedeschi hanno più corrotti di noi.

di Giuseppe Franchi   N.a.a. 

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Di Redazione Elzeviro.eu

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