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Dal plebiscito all’arresto

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Cento gli indagati, 35 i provvedimenti restrittivi. Ai domiciliari è finito il sindaco del Pd Giorgio Orsoni, accusato di finanziamenti illeciti. Chiesto l’arresto per l’ex governatore del Veneto: “Milioni in stipendi da fondi neri”. Ma lui: “Totalmente estraneo”. In manette anche l’assessore regionale alle Infrastrutture Chisso, coinvolti pure un magistrato della Corte dei Conti e un generale della finanza. I pm: “Peggio di una tangentopoli”.

A tanto si  attesta il disastro politico del Pd veneziano, colluso e non scevro dall’alleanza con FI (Galan tra gli indagati), che butta nel calderone tanto invocato dai grillini mezza classe politica della Serenissima.
Quando il medico di Emergency si ingerisce troppo in questioni politiche spesso fa degli strafalcioni, ma l’arroganza con cui Gino Strada invitò a votare Orsoni resta un’indimenticabile perla di superba astiosità. Secondo il fondatore di Emergency votare Brunetta sarebbe stato un duro colpo all’estetica. Brunetta sarà anche un tappo, ma perlomeno non è ai domiciliari per tangenti. 

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Di Redazione Elzeviro.eu

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