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Ministri discutibili / Il ministro della giustizia

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Orlando, poca competenza in materia, parlò di abolizione di ergastolo e revisione del 41 bis. 

Il neoministro della Giustizia nel Governo Renzi è l’onorevole Andrea Orlando, già ministro dell’Ambiente del governo Letta. Una scelta piuttosto discutibile, considerato che a capo del dicastero dell’Ambiente è stato posto un signore senza particolari competenze e afferente alla formazione politica casiniana (7 deputati su 630). Andrea Orlando, signore che ha sempre mangiato a pane e politica, milita nei giovani comunisti fin dagli anni Ottanta. Dal Partito comunista fa la classica trafila nel PDS, nei Ds ed infine nel Pd. Avendo ricoperto incarichi di responsabilità negli enti locali sarebbe forse stata comprensibile una sua nomina nel dicastero degli Affari regionali. 
 

Un governo nominato (susseguente ad altri due sorti nella medesima maniera) non dovrebbe essere così spiccatamente politico, tanto più quando si parla di fare riforme (una al mese, addirittura) che siano massimamente condivise e non pronte per essere disgregate dal governo successivo.
 
Nonostante non avesse competenze che trasparissero con evidenza dal suo curriculum in campo ambientale, Orlando si è occupato nel suo mandato annuale nel governo Letta di temi molto scottanti, come l’Ilva e la terribile emergenza ambientale che affligge la Terra dei fuochi, a proposito della quale è stato promotore di una leggeLa legge in questione introduce il reato di combustione dei rifiuti abbandonati o depositati in aree non autorizzate (condanne da due a cinque anni che possono ulteriormente aumentare se ad appiccare i roghi è un’impresa). La sua applicazione, ad oggi, lascia tuttavia a desiderare: nelle periferie delle grandi città e nei parchi le prostitute, alle quali potrebbe facilmente essere applicata questa legge, seguitano a bruciare copertoni per riscaldarsi, inquinando così come non mai le aree urbane, mentre sull’operato delle aziende l’iniziativa dei magistrati si è forse rivelata troppo blanda. L’emergenza della Terra dei fuochi sarebbe stato un problema da non sbolognare all’ennesimo ministro eletto come tappabuchi (ci riferiamo al ministro Galletti).
 
Quaranticinquenne, non ha mai toccato la giustizia in incarichi pubblici, ma è stato nominato responsabile in materia in seno alla direzione del partito di cui fa parte, nominato da Bersani di cui è fedele compagno nella corrente nei Giovani turchi. In un’intervista al Foglio si disse favorevole al carcere duro, ma anche ad una revisione del 41 bis, se così si può interpretare la frase: “Non ci sono ancora i tempi per superarlo (il 41 bis), ma è necessario fare il punto sulla sua funzionalità nella lotta alla mafia”. 

Non è di un politico “esperto” né di un tecnico intrallazzato che il dicastero della giustizia ha bisogno, ma di un penalista serio che riformi completamente il sistema penale e restringa il più possibile la facoltà dei giudici di interpretare a loro piacimento il sistema delle attenuanti (incredibilmente quasi sempre concesse). Una persona che abbia le competenze per ricostruire il sistema penitenziario da rivedere dal primo all’ultimo articolo e nella sua applicazione, comprese le interessanti innovazioni apportate di recente all’istituto della detenzione domiciliare (braccialetto elettronico).

Andrea Orlando, sempre parlando di competenze in ambito di Giustizia o giuridiche in senso lato, non solo non ha la laurea in giurisprudenza, ma non ha ottenuto un diploma di laurea di alcun genere. Nella storia della Repubblica italiana è la prima volta che il Ministero della Giustizia viene affidato ad un non laureato. Tutti i trentatré predecessori di Orlando, infatti, erano laureati e ben ventisette guardasigilli erano laureati giurisprudenza. 

Chissà se Orlando intende fare qualcosa sulla patente a punti andando così a meritarsi gli auspici dell’Unione delle camere penali che sperano che un politico così navigato possa essere anche in grado di “interpretare alla lettera lo spirito garantista della Costituzione”: considerato che nel 2010 Orlando ha subito il ritiro della patente dopo essere stato scoperto al volante con un tasso alcolemico superiore al consentito, magari vorrà essere molto “garantista” al riguardo…

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Di Redazione Elzeviro.eu

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