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Il Giro cede al ricatto

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Ed il Giro d’Italia partirà da Gerusalemme.

La boria arrogante di Israele non conosce limiti. #Gerusalemmeoccupata dovrebbe essere definita la Città Santa in base ai deliberati Onu ed al diritto internazionale. Al limite, il massimo concesso dalla confusione degli eventi storici sarebbe stato proprio quello adoperato dagli organizzatori del Giro: Gerusalemme ovest.

Ora, dopo il ricatto politico ed economico esercitato (assieme al latrato dei soliti media) da Tel Aviv, gli organizzatori hanno accettato la via sionista su Gerusalemme “capitale unica ed indivisibile dello stato di Israele”. Decisione assunta in totale spregio dei deliberati Onu e pure dei diritti dei Palestinesi di Gerusalemme Est, nonché sulla loro pelle.
“Tutto risolto per il meglio”, titolano i giornali filoisraeliani. Non si deve turbare l’evento (il Giro) con queste quisquilie, per degli straccioni abusivi che rivendicano la loro capitale e vengono pure ammazzati dagli #occupantisraeliani proprio a Gerusalemme. Si parta dunque,in diretta tv e con esaltazione dello “spirito di pace ed amicizia che solo lo sport offre”.

P.s. #politicamentescorretto..

Se chiunque abbia a cuore la sorte del popolo Palestinese e del diritto internazionale decidesse (specie i gruppi organizzati) di contestare e boicottare il Giro, “sarebbe cosa buona e giusta”.
Ed ancor più incisivo risulterebbe qualora gli abitanti di #Gerusalemmeoccupata comprendessero la necessità di non far passare in carrozza questo sfregio ai propri diritti organizzando (in mondovisione) qualcosa di “adeguato” nella giornata della partenza stessa,il 4 maggio 2018.
Vincenzo Mannello

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