La notizia è che un carabiniere 24 enne ha appeso una bandiera, che tutti i media sono stati pronti a scambiare per nazista. Un blogger (dio ce ne scampi e liberi) ha immortalato la truce visione col suo mezzo di informazione, ossia lo smartphone pagatogli da papino, e apriti cielo.
Il circo mediatico s’è attivato con la velocità dei costruttori del circo di Dumbo di disneyana memoria. Si dia uno sguardo all’eccelso Corsera, per farsi un’idea. ( http://www.corriere.it/cronache/17_dicembre_03/firenze-bandiera-reich-caserma-doppia-denuncia-il-carabiniere-d70c9e8c-d80c-11e7-83d0-5335217d8231.shtml )
Elzeviro si pone contro la follia isterica dei media nostrani, farlocchi e giornalari d’infima categoria. Contro gli sproloqui dei ministri sulla repubblica fondata sulla resistenza, contro i procedimenti disciplinari comminati per ragioni politiche e contro i blogger da strada che fanno foto col telefonino e pensano di avere scoperto chissà cosa.
Tornino a mangiare popcorn sul divano.
Questa bandiera, pomo della discordia e della classica indignazione, nient’altro è che la bandiera di guerra dell’Impero germanico, in uso dai primi del Novecento al ’18. Come sempre “ci si indigna”: nessuno si incazza più, che magari un po’ di rispetto lo meriti se t’incazzi. Invece ormai va di moda far l’indignado, indignarsi: che mestizia.