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Tsipras si piega ai dettami della Troika

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E’ ufficiale, Tsipras ha fatto marcia indietro. Crollano come un castello di carte molti dei punti fondamentali del programma elettorale di Syriza, verso i quali fin dal suo insediamento come capo del governo greco Tsipras si era detto intransigente. Come riporta la rivista Internazionale, ieri, 24 febbraio, è stato raggiunto l’accordo, seppur temporaneo, tra la Grecia e l’Eurogruppo.

Un accordo che non prevede quella “Conferenza europea sul debito” che Tsipras voleva organizzare per rinegoziare il debito greco (punto prensente all’interno del suo programma), ma prevede l’applicazione di una serie di riforme per ridurre il debito stesso. Quindi il solito elenco di leggi che superficialmente sono volte alla lotta ai grandi evasori fiscali, contro la corruzione degli amministratori locali e contro il trasferimento di capitali all’estero. Ma che in sostanza si tratta di una riproposizione di quello che si cerca di applicare da qualche anno a questa parte in Italia, con l’unico risultato di colpire in maniera disumana i piccoli e piccolissimi evasori (lo spettro di Equitalia aleggia ancora sul nostro stivale), mentre i grandi evasori sono rimasti come al solito impuniti. Un pacchetto di riforme che non solo non servirà per nulla a ridurre il debito pubblico (il cui perverso meccanismo si può fermare solo impedendo allo stato di indebitarsi sul mercato finanziario), ma che colpirà il ceto medio-basso della popolazione.

Il giornalista greco di Alpha Tv Synghellakis crede ancora nell’attuazione del programma politico di Syriza e si dice sicuro che Tsipras concederà “pasti gratuiti per le persone senza reddito o con reddito bassissimo, trasporti pubblici gratuiti, una politica per le case popolari, la tredicesima per gli anziani con le pensioni minime“. Purtroppo sarà difficile mantenere questa sorta di welfare state dovendo rispettare dei parametri per questi primi quattro mesi di governo, unica e sanguinosa clausola per poter ricevere i finanziamenti dalla Troika. L’elettorato più radicale e, aggiungiamo noi, più coerente di Tsipras già si sente insofferente rispetto al compromesso trovato dal loro leader.

Il Sole 24 ore parla addirittura di “Monti moment” in riferimento all’attuale situazione greca, paragonando il tragico periodo di riforme montiane in Italia (che il Sole24 ore sorprendentemente elogia, non si sa in base a quale criterio) all’attuale momento greco. La forza dei banchieri e dei tecnocrati europei ha distrutto in Grecia i due maggiori partiti “euro-scettici”: da una parte è stato  pianificato l’arresto dei maggiori rappresentanti di Alba Dorata (partito che aveva quasi sfiorato il 20% in alcune zone della nazione ellenica) e ora facendo genuflettere (con un atto di persiana memoria) Tsipras ai dettami del neoliberismo europeo. Un neoliberismo che ha portato il tasso della disoccupazione greca al 25.9%.

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Di Redazione Elzeviro.eu

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