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Papa Francesco incontra e abbraccia i movimenti della Chiesa

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Domenica 19 maggio 2013, giorno di Pentecoste. Nel giorno in cui si fa memoria della discesa dello Spirito Santo sugli Apostoli e la Beata Vergine Maria, Papa Francesco ha incontrato i movimenti cattolici come Comunione e Liberazione, l?Azione Cattolica, il Rinnovamento dello Spirito, eccetera. Il Santo Padre ha celebrato la Messa di Pentecoste sul sagrato della basilica vaticana, con 70 cardinali e vescovi. Alla messa hanno partecipato oltre 200mila fedeli, riempiendo l?intera piazza San Pietro e parte di via della Conciliazione. Ma oggi non si festeggia solo la Giornata dei movimenti: è anche la giornata delle nuove comunità religiose, delle associazioni e delle aggregazioni laicali. 

Papa Francesco, durante il momento del Regina Caeli, ha definito Piazza San Pietro come un Cenacolo a cielo aperto. Ritenendola, questa “festa della fede”, come una rinnovata Pentecoste, iniziata ieri con la veglia e culminata nella messa di stamane. «Abbiamo rivissuto l’esperienza della Chiesa nascente», ha detto il Papa. «Anche noi – ha aggiunto -, nella varietà dei carismi, abbiamo sperimentato la bellezza dell’unità, di essere una cosa sola. E questo è opera dello Spirito Santo, che crea sempre nuovamente l’unità nella Chiesa».Inoltre, non è mancato, nella preghiera, il ricordo delle popolazioni dell’Emilia Romagna che il 20 maggio dell’anno scorso furono colpite dal terremoto. E alla fine della messa, il Papa ha rivolto il suo pensiero ai volontari impegnati nell?assistenza ai malati oncologici.

Per quanto riguarda l?agire nella Chiesa attraverso i movimenti, il Santo Padre ha posto alcuni quesiti, ma non senza fornire gli strumenti per la loro risposta: «Domandiamoci: siamo aperti alle sorprese di Dio? O ci chiudiamo, con paura, alla novità dello Spirito Santo? Siamo coraggiosi per andare per le nuove strade che la novità di Dio ci offre o ci difendiamo, chiusi in strutture caduche che hanno perso la capacità di accoglienza?». «La novità – osserva il Pontefice – ci fa sempre un pò di paura, perché ci sentiamo più sicuri se abbiamo tutto sotto controllo, se siamo noi a costruire, a programmare, a progettare la nostra vita secondo i nostri schemi, le nostre sicurezze, i nostri gusti. E questo avviene anche con Dio». «Spesso – spiega – lo seguiamo, lo accogliamo, ma fino ad un certo punto; ci è difficile abbandonarci a Lui con piena fiducia, lasciando che sia lo Spirito Santo l’anima, la guida della nostra vita, in tutte le scelte; abbiamo paura che Dio ci faccia percorrere strade nuove, ci faccia uscire dal nostro orizzonte spesso limitato, chiuso, egoista, per aprirci ai suoi orizzonti». «In tutta la storia della salvezza – ricorda però Francesco – quando Dio si rivela porta novità, trasforma e chiede di fidarsi totalmente di Lui: Noè costruisce un’arca deriso da tutti e si salva; Abramo lascia la sua terra con in mano solo una promessa; Mosè affronta la potenza del faraone e guida il popolo verso la libertà; gli Apostoli, timorosi e chiusi nel cenacolo, escono con coraggio per annunciare il Vangelo». Perciò, ragiona il nuovo Papa, «non è la novità per la novità, la ricerca del nuovo per superare la noia, come avviene spesso nel nostro tempo. La novità che Dio porta nella nostra vita è ciò che veramente ci realizza, ciò che ci dona la vera gioia, la vera serenità, perché Dio ci ama e vuole solo il nostro bene».

Al termine della messa e del Regina Caeli, si è svolto il consueto ma sempre commovente saluto del Papa. Egli è stato portato, su veicolo, in Piazza San Pietro, in piazza Pio XII (appena fuori del confine vaticano) e in buona parte di Via della Conciliazione. Papa Francesco, qui, si è espresso con tenerezza e calorosità verso tutti i presenti, salutando e benedicendo tutti i presenti. Anche oggi si è ripetuto l?abbraccio di Pietro a tutta la sua Chiesa.

D.B.

19 maggio 2013, giorno di Pentecoste

Cliccando qui è possibile leggere il testo integrale dell?omelia di Papa Francesco di oggi.

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Di Redazione Elzeviro.eu

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